Il sindacato vuol essere il più vicino possibile alle maestranze impiegate nello scavo del secondo tunnel e nella successiva sistemazione del fondovalle
Essere presenti dove ci sono i lavoratori per poterli ascoltare e seguire meglio dal profilo sindacale. Con questo obiettivo l’Ocst ha aperto ad Airolo un proprio nuovo sportello di prossimità accessibile nei giorni feriali e situato accanto alla casa comunale dove occupa locali presi in affitto da un privato. Venerdì scorso si è svolta l’inaugurazione alla presenza anche di una delegazione municipale. Il punto di partenza è l’avvio del cantiere più che decennale per la realizzazione del secondo tunnel autostradale sotto il San Gottardo e per la successiva sistemazione territoriale del fondovalle prevista con la parziale copertura del tratto di A2, oggi a cielo aperto, e con la valorizzazione del territorio dal profilo paesaggistico e turistico. Nei mesi scorsi sono cominciati i lavori preliminari necessari a preparare alcune aree nella località altoleventinese dove depositare il primo materiale di scavo che molto presto comincerà a uscire dal lato sud della montagna. Alcune decine, per ora, le maestranze impiegate, «mentre a pieno regime stimiamo che fra operai, minatori, personale tecnico, progettisti, quadri e addetti alla ristorazione, al vitto e ai servizi in generale ci saranno in paese un migliaio di persone provenienti da diverse nazioni e impegnate giorno e notte», esordisce Claudio Isabella, vice segretario regionale di Ocst per il Sopraceneri e responsabile della sede di Biasca.
In primavera il sindacato ha inaugurato la nuova sede di Biasca; ora potenzia la propria presenza ad Airolo con un chiaro obiettivo: «L’esperienza insegna – annota Isabella – che in determinate circostanze la prossimità è un punto centrale dell’attività sindacale. Essere sul luogo di un grande cantiere come questo, unico per dimensioni e rischi connessi alle varie fasi previste, significa facilitare sia il nostro dialogo con le maestranze e con i datori di lavoro, sia la raccolta di informazioni su temi sensibili che possono andare dalla sicurezza alla gestione dei turni e dei periodi di pausa, fino alle questioni salariali e di qualità di vita negli accantonamenti». Biasca – facciamo notare – è pur sempre al centro delle Tre Valli e non dista molto da Airolo. «Ma stiamo parlando di un cantiere molto particolare, caratterizzato da turni di lavoro e dinamiche di gestione del personale un po’ differenti rispetto all’industria classica», risponde il sindacalista Ocst: «Perciò riteniamo che spostarci sul luogo sia un gesto dovuto che andrà a beneficio di tutte le parti coinvolte. Siamo insomma pronti a giocare il nostro ruolo improntandolo come sempre sul dialogo e sulla volontà di trovare le giuste soluzioni». La decisione ha peraltro ottenuto il plauso delle autorità politiche locali, «con parole di approvazione e sostegno pronunciate dal sindaco Oscar Wolfisberg dandoci il benvenuto durante la cerimonia», presenti anche il segretario cantonale di Ocst Renato Ricciardi e quello regionale Marco Pellegrini.
Sul fronte Unia, l’altro sindacato che con Ocst segue da vicino il mercato del lavoro anche nelle Tre Valli tanto da collaborare talvolta in situazioni critiche puntuali, una decisione se aprire o meno uno sportello ad Airolo non è ancora stata presa: «A Bodio e Faido, durante il cantiere del secolo per la realizzazione della trasversale ferroviaria alpina, una sede dislocata non fu necessaria considerata la nostra quotidiana presenza sia in mensa sia negli alloggi», ricorda Igor Cima, responsabile del settore artigianato per Unia Ticino e Moesa: «Al momento stiamo ancora valutando la situazione e una decisione non è ancora stata presa».
La nuova presenza sindacale ad Airolo non è però rivolta unicamente al cantiere del Gottardo. «Insieme alle altre località montane della Leventina e della Valle di Blenio dotate di impianti di risalita – annota infatti Claudio Isabella – Airolo si sta ricollocando nell’offerta turistica cantonale, nel senso che questa sarà sempre meno riservata all’inverno e si estenderà al resto dell’anno». A ciò vanno poi aggiunti i potenziamenti previsti nel settore dell’accoglienza e dell’alloggio, con un importante progetto in vista ad Acquarossa e talune ristrutturazioni e nuove aperture di hotel, bar e ristoranti già avvenute proprio ad Airolo. «Si tratta di un sensibile miglioramento dell’offerta che comporterà ripercussioni positive in ambito occupazionale. Ce ne rallegriamo – osserva il sindacalista Ocst – perché l’Alto Ticino ha un enorme bisogno di nuove opportunità lavorative stagionali e annuali. È in questo contesto che riteniamo utile, per noi, essere presenti con un elevato grado di prossimità che faciliterà i contatti e il dialogo fra le parti».
Una strategia per Biasca e Bodio/Giornico
Guardando invece al settore artigianale e industriale, sono riposte molte attese nelle strategie approntate per la Zona industriale d’interesse cantonale di Biasca e per l’area produttiva di Bodio/Giornico. Dopo le chiusure di ditte e fabbriche che negli anni più recenti hanno comportato l’erosione di circa 300 posti di lavoro, «dalla pandemia in avanti si registra una sostanziale tenuta occupazionale», ricorda Claudio Isabella: «Confidiamo che gli sforzi intrapresi dai Comuni e dal Cantone insieme all’Ente regionale per lo sviluppo diano i frutti sperati. Se da una parte sembra impensabile riporre troppe speranze sull’industria classica oltre a quella già presente che registra un’attività solida, dall’altra non mancano le premesse per riuscire ad attrarre ditte a valore aggiunto». Emblematico il caso del nuovo Polo dell’aviazione creato dal Comune di Riviera al posto dell’ex aerodromo militare di Lodrino, dove in pochi mesi gli spazi messi a disposizione sono stati tutti occupati da società e ditte attive nel settore dei droni in forte sviluppo. «Guardando a Biasca e a Bodio/Giornico – conclude Claudio Isabella – penso che anche in questo caso sarebbe opportuno ragionare in termini di centri di competenza. Peraltro si tratta di luoghi potenzialmente interessanti per le ditte della Svizzera interna, le quali potrebbero trovare proprio nel cuore delle Tre Valli siti ideali dove potersi sviluppare al Sud delle Alpi e lungo l’asse del Gottardo».