Da Olivone l'allocuzione dell'ex difensore della Nazionale e psicologo dello sport, Lucio Bizzini
In una giornata animata da campioni della generazione 'millennials' (su tutti le sciatrici Dominique Gisin e Beatrice Scalvedi), è il 72enne Lucio Bizzini a salire sul palco del Polisport di Olivione per l'allocuzione del Primo agosto in occasione della festa organizzata dai tre comuni bleniesi. «Festeggiare il Primo agosto in Valle di Blenio é una grande gioia per me: come cittadino svizzero, come ginevrino di adozione, come ticinese e biaschese di nascita, come figlio di bleniesi. E come sportivo», ha affermato l'ex calciatore, difensore di Servette e Losanna nonché dalla Nazionale tra il 1974 e il 1980 (per lui una quarantina di presenze in maglia rossocrociata). «Essere qui a una serata basata sullo sport con campioni che ci hanno fatto vibrare è un privilegio e un onore. È un incontro che sanziona tutto quello che ho vissuto nello sport: la gioia della vittoria, la tristezza nella sconfitta, ma soprattutto la fierezza di far parte di un mondo sportivo dove entusiasmo e fairplay sono i valori che ci uniscono al di là delle generazioni, sempre e ancora». Aver scelto un ‘baby-boomer’ per l’allocuzione 2021, «mostra riconoscimento per questa generazione e per le sue realizzazioni», ha aggiunto Bizzini, oggi psicologo dello sport, citando le lotte affrontate dagli anni Sessanta in avanti: «il riconoscimento della parità uomo-donna, il sacrosanto diritto delle donne al voto, la progressiva sensibilizzazione alle disparità sociali e le preoccupazioni per un maggior rispetto dell’ambiente». Bizzini che ha grande fiducia in questa generazione. «Una generazione che ha pienamente beneficiato dell’avvento delle nuove tecnologie aprendo il mondo alle comunicazioni planetarie e cercando di dare un senso alla propria vita personale e professionale. Ricettivi, aperti, poco interessati alla politica attenti all’immagine e alla gloria, tolleranti». Ma cosa ispira il Primo agosto a uno svizzero?, si è chiesto Bizzini. «Innanzitutto ricorda un patto tra tutti i confederati, quello di costruire un mondo ancora migliore dove non si dimentica nessuno, dove la libertà della stampa é protezione dalle derive di ogni genere. E dove le autorità del nostro Paese sono sensibili ad un futuro, che inevitabilmente sarà più verde, e, lo spero, sempre più capace di federare ogni cittadino, ogni abitante».