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Bagno pubblico di Bellinzona, persi oltre 60mila franchi

Le condizioni meteorologiche non favorevoli da fine giugno a metà luglio hanno generato un calo delle entrate, sia finanziarie sia numeriche

Clima poco favorevole (Ti-Press
29 luglio 2021
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Il calo dei visitatori dovuto al clima sfavorevole costa caro al Bagno pubblico di Bellinzona. «Il periodo di pioggia e di maltempo che si è protratto da fine giugno a circa metà luglio ha portato a un calo delle entrate di oltre 60mila franchi rispetto allo stesso periodo del 2019», conferma a ‘laRegione’ il capodicastero Finanze, economia e sport Fabio Käppeli, precisando che i dati non sono paragonabili con quelli dell’estate scorsa, viste le restrizioni che erano in vigore per combattere la diffusione del coronavirus e il relativo timore della popolazione a recarsi in luoghi affollati. «In tre settimane abbiamo perso il 15% dell’incasso annuo». Infatti, tra metà giugno e metà luglio «solitamente registriamo la maggior parte delle entrate», sottolinea. Le prospettive non sono dunque rosee, anche se la speranza è l’ultima a morire: «Magari quest’anno sarà diverso e ad agosto avremo il pienone, ma negli scorsi anni non è stato così». Si dovrà anche fare affidamento sul meteo che in questi giorni è tutt’altro che favorevole per recarsi in piscina: «Una variabile che purtroppo però non possiamo controllare».

10‘000 visitatori in meno

La stagione in realtà non è iniziata male: dall’apertura del Bagno pubblico a metà maggio fino alla fine di giugno «le entrate (24’000) sono state in linea con quelle del 2019», afferma Käppeli. Poi, però, a causa del brutto tempo che ha caratterizzato almeno tre weekend, dal 26 giugno al 18 luglio «abbiamo registrato 10’000 entrate in meno rispetto a due anni fa: sono infatti state 36’000 quest’anno e 46’000 nel 2019». I mancati introiti in questo periodo ammontano così a 62mila franchi (73mila franchi contro i 135mila del 2019 quando i ricavi totali per l’intera stagione sono stati pari a 422mila franchi). A ciò va poi aggiunto che «storicamente a metà luglio raggiungiamo il 70% delle entrate finanziarie e il 60% di quelle numeriche di tutta la stagione. Sarà quindi difficile recuperare anche con il bel tempo», precisa il municipale. La speranza è che in agosto si possano ancora registrare numeri importanti, come accaduto durante un weekend a metà giugno, nel quale, un po’ a sorpresa, i visitatori sono giunti in massa (oltre 4’000, un record per quest’anno). In ogni caso il 2021 «rappresenta un’eccezione se paragonato agli ultimi dieci anni. Anni nei quali il meteo è stato favorevole, generando entrate sia in termini finanziari, sia numerici costantemente su alti livelli». Käppeli ricorda poi che i risultati finanziari dell’ente autonomo Bellinzona Sport «dipendono molto anche dalle entrate registrate al Bagno pubblico. Entrate che purtroppo calano in caso di brutto tempo, sul quale non abbiamo alcun controllo».

Chiusura forzata per il maltempo

Il periodo di tempo non ideale per recarsi in piscina che ha caratterizzato le prime settimane di luglio ha raggiunto il suo apice (o punto più basso) l’8 luglio quando su Bellinzona (e non solo) si è abbattuta un’ondata di maltempo caratterizzata da forti piogge, raffiche di vento e grandine che ha generato numerosi disagi e ingenti danni. Danni registrati anche al Bagno pubblico di Bellinzona che ha dovuto rimanere chiuso per un’intera mattinata: «Siamo stati costretti a effettuare lavori di ripristino a seguito degli importanti danni causati dal maltempo», precisa Käppeli. «Un lavoro intenso effettuato dai dipendenti di Bellinzona Sport in tempi celeri che ha permesso di ripristinare la fruibilità delle piscine (nelle quali sono finiti detriti, sporcandole), riportando la struttura nelle migliori condizioni. E in effetti, grazie al loro impegno, attualmente le condizioni del prato e delle piscine sono ottime. La struttura è quindi pronta ad accogliere tutti coloro che vogliono andare in piscina a rinfrescarsi o a fare sport». Ovviamente se il tempo lo permetterà.

Nessuna lamentala sui corsi di nuoto

Tra il 21 giugno e il 2 luglio si sono anche svolti i tradizionali corsi di nuoto che nelle scorse settimane hanno pure fatto discutere la politica, visto l’aumento dei prezzi per bambini e ragazzi con più di sette anni (per dieci giornate da 50 a 80 franchi per i domiciliati). «Innanzitutto – ribadisce Käppeli – per i bambini sotto i 7 anni c’è stata una diminuzione di prezzo [da 120 a 80 franchi per i domiciliati e a 100 per i non domiciliati, ndr]. E questi ultimi rappresentano il 70% dei partecipanti. Inoltre, i prezzi sono in linea con quelli di altre città ticinesi che offrono corsi di qualità come i nostri. Ricordo che ora abbiamo monitori esperti che seguono gruppi di dieci bambini», mentre in precedenza erano tra i 15 e i 20. A ciò va poi aggiunto che, a differenza del passato, «sono stati formati gruppi non solo in base all’età, ma anche secondo il livello di competenza. E ciò ha permesso di rendere l’apprendimento del nuoto più efficiente». In sostanza «non abbiamo ricevuto lamentele, ma solo feedback positivi da parte delle famiglie». Corsi di nuoto – per i quali è stato raggiunto il numero massimo (imposto dalla pandemia) di iscrizioni – che fortunatamente non hanno avuto ripercussioni legate al clima sfavorevole: «Il brutto tempo arrivava solitamente nel pomeriggio o in serata, mentre i corsi si sono tenuti al mattino. In alcuni giorni faceva magari un po’ freddo, ma i corsi si sono potuti tenere regolarmente», sottolinea il capodicastero Finanze, economia e sport.

Scivolo per bimbi chiuso almeno fino all’anno prossimo

Un’altra questione che riguarda il Bagno pubblico di Bellinzona è lo scivolo per bambini piccoli che attualmente è chiuso «per motivi di sicurezza», spiega Käppeli. Infatti, in passato si sono verificati alcuni incidenti, non gravi, ma risulta comunque necessario effettuare dei lavori per metterlo in sicurezza. «Interventi che devono essere consoni a un’infrastruttura protetta come bene culturale quale è il complesso del Bagno pubblico». Il Municipio sta quindi «lavorando a una soluzione d’intesa con gli architetti che hanno realizzato il bene pubblico e l’Ufficio beni culturali per permettere l’utilizzo dello scivolo già dalla prossima stagione estiva». Soluzioni che dovranno essere concretizzate in autunno e poi implementate. Verosimilmente, a meno di eventuali ostacoli che non sono da escludere essendo l’infrastruttura un bene protetto, lo scivolo potrà dunque nuovamente essere agibile in vista dell’apertura del Bagno pubblico di Bellinzona nel 2022. Sperando anche che il meteo possa essere un po’ più clemente di quest’anno.