Non piacciono i nuovi balzelli a carico delle famiglie (non tutte). In vista del preventivo 2022 saranno combattuti eventuali altri aumenti
Risposte dettagliate ma giudicate insoddisfacenti e rispedite al mittente. Sono quelle date dai municipali di Bellinzona Renato Bison e Fabio Käppeli alle rispettive interpellanze di Mps e Verdi sull’adeguamento della tassa di refezione per gli allievi delle Elementari e del costo dei corsi di nuoto estivi organizzati dalla Città. Nel primo caso il costo del pasto a carico delle famiglie passerà il prossimo autunno da 8 a 9 franchi e 50 (8.50 per quelle meno abbienti); nel secondo caso il costo per i bambini over 7 anni è salito da 50 a 80 franchi ma è sceso da 120 a 80 per quelli sotto i 7 anni (che rappresentano i due terzi del totale) per due ore la mattina, anziché le precedenti 2 ore e 45 minuti, nell’arco di dieci giornate (come prima).
Sentite le motivazioni lette in sala giovedì sera dai due municipali, il consigliere Matteo Pronzini dell’Mps ha ribadito la contrarietà verso il balzello relativo alle mense, le quali vanno intese come servizio comunale e non fornito da privati; balzello giudicato nefasto specie in questo momento storico che vede non poche famiglie alle prese con una paletta di situazioni problematiche accresciute rispetto soltanto a due anni fa. In questo senso è stato chiesto al Municipio un atteggiamento diverso e più attento. Idem dall’Unità di sinistra: giudicando positivamente l’ampliamento dell’offerta dei corsi di nuoto anche ai bambini in età prescolastica, Danilo Forini ha invece criticato il balzello per 7-15enni: «Possibile che nei 3,5 milioni attribuiti all’Ente Sport, o nel budget complessivo di un grosso Comune con il nostro, non vi siano i margini per lasciare, in questo anno pandemico, invariati i prezzi per i più grandi? Se questi sono i presupposti della ‘Spending review’, come Unità di sinistra siamo molto preoccupati. Non possiamo immaginare che la Città voglia far quadrare i suoi conti incidendo sulle attività a sostegno di famiglie e giovani e sui servizi pubblici alla cittadinanza consolidati da decenni. Non possiamo accettare in particolare che siano sistematicamente aumentati i costi diretti a carico dei cittadini». Perciò in vista del preventivo comunale 2022, che sarà presentato in autunno, l’Unità di sinistra promette battaglia: «Presteremo la massima attenzione a qualsiasi misura di risparmio che il Municipio e alcuni Dicasteri intenderanno portare avanti per ridurre i servizi ai cittadini e/o aumentare i costi diretti per gli stessi».
Nel dettaglio, Fabio Käppeli ha spiegato che «il costo di 80 franchi rimane basso se paragonato ad analoghi corsi in Ticino e Svizzera. A titolo di paragone, per un’offerta analoga i corsi a Lugano e a Mendrisio costano rispettivamente 100 e 125 franchi». Dal punto di vista organizzativo e qualitativo, «al fine di rendere i corsi più efficienti, con la nuova formula i precedenti due corsi ‘Città di Bellinzona’ e ‘Scuola nuoto’ sono stati delegati interamente alla società sportiva Turrita Nuoto che si occupa di pagare i compensi ai monitori». L’ente autonomo Bellinzona Sport «reputa questa nuova formula la più efficiente in termini di qualità d’insegnamento». Inoltre in precedenza vi erano gruppi di 15/20 bambini per ogni monitore esperto affiancato da un aiutante, mentre ora vi sono gruppi di al massimo 10 bambini seguiti da un monitore esperto. Aggiungendo che altri rincari non sono previsti (ndr: quello odierno è stato elaborato nel gennaio 2020, ma è entrato in vigore solo quest’anno visto l’annullamento dei corsi la passata estate), Käppeli ha concluso che «il Municipio ritiene la nuova formula in grado di offrire corsi di qualità a un prezzo adeguato. Situazione sanitaria permettendo, Turrita Nuoto e Bellinzona Sport intendono aumentare nel 2022 il numero massimo d’iscritti, oggi limitato a 400. Ad ogni modo, la celerità con la quale si sono esaurite le iscrizioni e la mancanza di reclami da parte di famiglie portano a pensare che la formula sia corretta».
Capitolo mense. Renato Bison ha ricordato che nell’ambito del sondaggio sui bisogni delle famiglie svolto nel 2018, era emersa la disponibilità da parte delle famiglie bellinzonesi di corrispondere un importo tra 8.50 e 10 franchi per pasto: «Si consideri inoltre che negli scorsi anni si è richiesto alle famiglie unicamente il costo vivo per la preparazione del pasto, mentre il Municipio si è sempre fatto carico delle spese relative alla sorveglianza educativa, costi che non venivano posti a carico delle famiglie che pagavano un prezzo inferiore alla prestazione ottenuta. Perciò si è deciso di aumentare il costo del pasto, restando comunque nei parametri delle disponibilità indicati dalle famiglie, senza comunque procedere nemmeno in questa fase a fatturare ai nuclei familiari un importo calcolato sulla base del costo effettivo della gestione del servizio mensa». Il confronto con servizi offerti da altre mense ticinesi vede ancora in vantaggio quello bellinzonese.