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Primo stop al Tf per il nuovo ospedale di Bellinzona

Ricorrendo contro lo stanziamento cantonale di 16 milioni per l’acquisto della Saleggina, l’Unione contadini contesta la cancellazione della zona agricola

Il comparto della Saleggina misura circa 215mila metri quadrati, con un'area Sac di 10mila (Ti-Press)
22 giugno 2021
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Primo intoppo per il nuovo Ospedale regionale di Bellinzona previsto alla Saleggina. Il Tribunale federale dovrà infatti esprimersi sull’acquisto cantonale, per 16 milioni di franchi, dei 215mila metri quadrati oggi di proprietà dell’Esercito e destinati a ospitare sia il futuro nosocomio (130mila metri), sia la rivitalizzazione del fiume Ticino nell’ambito del progetto del parco fluviale già avviato e finanziato dalla Confederazione. Come appreso dalla ‘Regione’, l’Unione contadini ticinese (Uct) ha impugnato davanti alla massima corte giudiziaria elvetica la decisione adottata lo scorso 12 aprile dal Gran Consiglio con 80 voti a favore, due astenuti e due contrari, ossia il segretario agricolo cantonale Sem Genini e il presidente dell’associazione Agrifutura Giovanni Berardi. 

‘10mila metri Sac da mantenere’

Rivolgendosi a Losanna, l’Uct contesta la riconversione in terreno Ap/Ep (attrezzature ed edifici pubblici) del comparto verde, inclusa anche la porzione di 10mila metri quadrati di pregiato terreno Sac (superfici per l’avvicendamento delle colture) da diversi anni gestita da un’azienda agricola con attività di pascolo e fienagione e in passato già sfrattata dal Piano di Magadino per fare spazio all'autostrada dapprima e ad AlpTransit dopo. All’Unione contadini non piace – com’era stato il caso di Castione col previsto arrivo delle nuove officine Ffs – che importanti porzioni di terreno ben curate e da lunghissimo tempo gestite dal settore primario per produrre generi alimentari di valore (proprio grazie all'agricoltura questa porzione di territorio è così pregiata) vengano smantellate per far spazio a infrastrutture di vario genere. Operazioni che obbligano i promotori a ricercare compensazioni agricole altrove: le quali, se si riesce a trovarle, secondo l'Uct rischiano di non rappresentare, in linea generale e per chi deve accettarle, soluzioni ottimali e accettabili. Senza dimenticare – viene specificato nel ricorso – che questi terreni rappresentano un polmone verde di Bellinzona, un valore che andrebbe preservato anche a favore del turismo che apprezza la presenza di animali al pascolo.

 

Importante tassello nell'effetto domino

Il ricorso dell’Unione contadini, dopo un primo passaggio a vuoto al Tribunale amministrativo cantonale dichiaratosi non competente in materia, solleva una questione di principio importante che s’inserisce, quale nuovo tassello, in quello che nell’aula parlamentare era stato definito da taluni deputati favorevoli un “effetto domino virtuoso”. Parte del credito cantonale approvato due mesi fa sarà infatti usato anche per acquisire l’ex Infocentro di Pollegio da destinare a servizi di pubblica utilità. In quella porzione della bassa Leventina saranno inoltre spostate alcune delle attività militari attualmente presenti alla Saleggina; in questo contesto Alptransit cederà ad Armasuisse il terreno di Pollegio per le sue esigenze di istruzione militare, mentre le attività legate allo stand di tiro a Bellinzona (che sarà smantellato) saranno integrate nel nuovo Centro polifunzionale d’istruzione e tiro previsto nel Comune di Monteceneri.

‘Componente che conferisce qualità’ 

A proposito di effetto domino, durante il dibattito parlamentare era stato evidenziato come il previsto parco fluviale, oltre che portare benefici ai futuri pazienti dell’ospedale, darebbe anche un contributo concreto alla biodiversità. Pure importante sarà la bonifica del terreno della Saleggina, il cui sottosuolo è inquinato a causa dell’utilizzo militare e per la presenza tra gli anni ’50 e ’70 di una discarica per rifiuti edili, solidi urbani e materiale di scavo. La maggioranza del plenum, come detto, aveva anche accolto positivamente la compensazione, dovuta per legge, dei 10mila metri quadri di terreno Sac. Ma considerato che l’azienda agricola dovrà essere sfrattata, la commissione della Gestione nel suo rapporto e altri granconsiglieri avevano chiesto al Consiglio di Stato di trovare una soluzione, attivandosi nella ricerca di terreni arabili e anche adatti a pascolo e fienagione. Dal canto suo l’Uct chiede invece oggi al Tf che quella porzione rimanga agricola e utilizzata di fatto a questo scopo, come fatto finora, e come una componente che a tutti gli effetti potrebbe contribuire alla qualità dell’intero comparto nel suo futuro assetto infrastrutturale. A ogni modo, i tempi saranno lunghi: per il nuovo ospedale che dovrebbe essere inaugurato (se tutto andrà come previsto) nel 2046, i lavori dovrebbero iniziare nel 2028 e protrarsi per circa 12 anni.

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