Bellinzonese

Comundo registra un attivo, malgrado la pandemia

I conti 2020 dell'Ong con sede a Bellinzona si sono chiusi con un risultato operativo positivo di quasi 133mila franchi: spese inferiori del previsto

Con la pandemia il lavoro sul posto è dovuto essere ripensato
20 giugno 2021
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I conti di Comundo – Ong svizzera di cooperazione allo sviluppo con sede in Piazza Governo a Bellinzona – sono stati chiusi con successo: nel 2020 è stato registrato un risultato operativo positivo di 132’960 franchi invece del deficit preventivato di 374'000, con entrate di 10'368'923 franchi e spese per 10'235'963. Oltre che dalla pandemia (che ha avuto un impatto su progetti e personale), l'anno scorso è anche stato caratterizzato dall'unione delle forze con Interteam. Inoltre, in settembre, con un anno di ritardo, si festeggeranno i 50 di invio di cooperanti dalla Svizzera italiana nel mondo. 

Per quanto riguarda le finanze, Comundo considera il buon risultato aggiunto con cautela, visto che la pandemia “ha portato a spese di programma inferiori a quelle preventivate”, si legge in un comunicato. “Non appena il programma potrà essere realizzato come previsto, saranno necessarie entrate supplementari per raggiungere un conto annuale in pareggio, il che dovrà essere ottenuto in particolare aumentando i risultati della raccolta di fondi privati”. Erik Keller, direttore dell'Ong citato nella nota si dice “molto contento che nel primo anno di unione tra Comundo e Interteam siamo stati in grado di raggiungere un risultato finanziario positivo e rafforzare il nostro lavoro per bambine e bambini, giovani e anziane e anziani. Questo è stato possibile solo grazie all'impegno incessante delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori in Svizzera e all'estero. Le sfide nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, sia a livello nazionale sia internazionale, restano molteplici; ma sono convinto che abbiamo costruito la nostra organizzazione su basi solide”.

'Molte persone sono ricadute nella povertà'

Concretamente, con l'inizio della pandemia globale di Covid-19 nel marzo 2020, “il lavoro di Comundo nei suoi programmi paese e quello delle sue organizzazioni partner sul posto ha dovuto essere ripensato: molti progetti sono stati adattati alla situazione, e nuovi progetti sono stati lanciati per mitigare l'impatto della crisi sanitaria e sociale sui gruppi meta vulnerabili”. Tuttavia, “molte persone che erano riuscite a migliorare le loro condizioni di vita negli ultimi decenni sono ricadute nella povertà. E troppe bambine e bambini sono stati privati di prospettive future a causa dei lunghi periodi di chiusura delle scuole. Anche la violenza è aumentata significativamente, specialmente contro le donne e le ragazze. Alcuni cooperanti hanno dovuto concentrarsi sull'aiuto immediato di emergenza e sul lavoro di prevenzione”. Beat Dietschy, presidente del Comitato Comundo, nel comunicato afferma che “in questo anno di crisi, il lavoro dei nostri 117 cooperanti ha raggiunto oltre 100'000 persone. Questo dimostra quanto sia importante la loro presenza sul posto: rafforza la loro resilienza, e afferma la nostra volontà di non lasciare indietro nessuno”.

Infine, nella nota l'Ong ricorda che nel 2020 Comundo ha terminato il suo impegno di lunga data nelle Filippine: tra il 1985 e il 2020, una quarantina di professionisti si sono impegnati in interscambi a lungo termine in questo Paese. L'ultima cooperante sul posto, la pedagogista sociale Mona Schmidt, è infatti tornata all'inizio di quest'anno.

Una decina di ticinesi sul posto

In ogni caso la crisi non ha impedito a nuovi cooperanti di partire: 22 professionisti hanno raggiunto negli scorsi mesi le loro organizzazioni partner sul campo. Tra di loro vi sono anche tre ticinesi, che portano a una decina il numero di cooperanti che dalla Svizzera italiana hanno deciso di impegnarsi in progetti di cooperazione a lungo termine con Comundo.

Festa per i 50 anni in settembre

Infine, sabato 11 settembre dalle 17 al centro Al Ciossetto di Sementina – con un anno di ritardo rispetto a quanto previsto a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia – si festeggeranno i 50 anni di invio di cooperanti dalla Svizzera italiana nel mondo con l’associazione Inter-Agire. “Era infatti il 1970 quando a Lugano è nata l’associazione Solidarietà Terzo Mondo, antenata di Inter-Agire, che ancora oggi assieme alla Bethlehem Mission Immensee e a Interteam continua ad esistere sotto il cappello di Comundo. Sarà l’occasione per incontrarsi e riflettere su questi anni di attività, grazie anche alla pubblicazione del libro ‘Storie di questo mondo. Cinquant’anni di cooperanti e cooperazione’, curato dalla giornalista e scrittrice Sara Rossi Guidicelli”.