Lo storico responsabile della struttura di Acquarossa ha deciso di farsi da parte dopo 50 anni d'impegno. 'Lascio spazio a nuove forze e ad altre idee'
«Dopo 50 anni ho creduto che fosse arrivato il momento di farmi da parte, di dar spazio ad altre idee». Conscio del valore dei volontari che rimarranno, per Fernando Ferrari è il momento giusto per salutare il Cinema Teatro Blenio dopo mezzo secolo di operato e costante impegno. Il ruolo di presidente dell’Associazione Cinema Blenio e di responsabile della programmazione sarà assunto da Ariano Belli, 36enne ispettore scolastico già membro di comitato.
L’avvicendamento è stato approvato nei giorni scorsi dall’assemblea dell’Associazione. «È sicuramente un addio come presidente, non farò più parte del comitato ma, se richiesto, sarò ancora a disposizione come consulente per la programmazione dal momento che continuerò a tenermi aggiornato», spiega a ‘laRegione’ Ferrari che si è avvicinato alla struttura di Acquarossa già alla fine degli anni Sessanta. In quel periodo il Cinema Blenio – costruito nel 1957 dalla Fondazione Opera Auxilium Juventuti di Corzoneso – fu rilevato dall’Unione Apostolica Bleniese che, dopo due anni di chiusura dovuta a un netto calo degli spettatori (inizialmente rappresentati in grande maggioranza dagli operai impiegati nella costruzione della diga del Luzzone), prese in mano la struttura per rilanciarla. Le proposte cinematografiche furono completate con serate di Cineforum per la gioventù e anche la Filodrammatica Blenio riprese la sua attività. Fu in questo periodo che Fernando Ferrari, giovane docente ad Acquarossa, affiancò gli animatori di allora: alcuni parroci, il responsabile Giorgio Oliva e Cirillo Beretta. Ma fu a partire dal 1980 che le proposte del Cinema Blenio assunsero le caratteristiche che ancora oggi lo contraddistinguono. «Don Emilio Pozzoni, in quel momento principale responsabile della sala, nel 1980 fu colpito da una grave malattia. Prima di entrare in ospedale mi chiese di prendere provvisoriamente il suo posto. Non tornò più. Così continuai con la preziosa collaborazione di Cirillo Beretta, dei proiezionisti e delle cassiere». A partire dalla metà degli anni 90, anche Cirillo dovette abbandonare e la gestione fu garantita da un Consiglio di gerenza. Fu in questo periodo che fu fondato il Circolo del Cinema di Acquarossa e iniziarono i ‘Film del mercoledì’.
Nel giugno 2005 il Cinema Teatro Blenio fu costretto a chiudere in quanto erano venute meno le norme di sicurezza per gli spettatori. Una pausa che minacciava di rivelarsi il capolinea, in quanto gli interventi di risanamento richiedevano ingenti investimenti. «Fu un momento in cui rischiammo seriamente di chiudere. Ci salvarono degli aiuti straordinari esterni, in particolare quello ricevuto nell’ambito del progetto di aggregazione dei Comuni della Media Blenio, i sussidi della Legge cantonale sul cinema e la cessione dello stabile (diritto di proprietà per 50 anni al prezzo simbolico di un franco) da parte dell’Unione Apostolica Bleniese al Comune di Acquarossa. Fu a partire da questo momento che il cinema diventò pure un centro civico, assumendo un ruolo sociale oltre che culturale». Un altro intervento importante per rimanere al passo coi tempi fu il passaggio nel 2011 alle proiezioni digitali in 2k.
«Tralasciando l’ultima stagione contraddistinta dalla pandemia, negli ultimi anni abbiamo avuto dei risultati discreti di partecipazione. Ma già nel corso dell’anno che ha preceduto la pandemia si era riscontrata una leggera flessione del numero di spettatori: un calo che ha d’altronde interessato tutto il settore del cinema ticinese e svizzero. Punto di forza della nostra sala rimangono i film del mercoledì sera che richiamano sempre un buon numero di affezionati cinefili». Tuttavia, continua Ferrari, «grazie alla generosità dei soci, alla pubblicità in sala (molto supportata dalle ditte della valle) e al contributo pro capite di 1,50 franchi per abitante da parte dei tre Comuni della Valle, da cinque anni siamo finanziariamente autosufficienti, nel senso che non facciamo più ricorso alle coperture di deficit che la Legge cantonale sul cinema prevede per le sale no profit, cioè gestite su basi di volontariato».
Quanto al futuro, Ferrari è fiducioso: «Anche il nuovo presidente potrà contare su un gruppo di collaboratori attivi ed entusiasti e le buone idee non mancheranno». L’augurio finale tocca l’attuale difficile momento che stanno attraversando cinema e sale di proiezione: Ferrari si augura che possa essere al più presto superato affinché possano riprendere la loro importante presenza nella nostra vita sociale.
La passione nasce quando Fernando Ferrari frequenta la Magistrale di Locarno. «Esisteva a Locarno un Circolo del cinema diretto da Sandro Bianconi. Ho cominciato a frequentarlo per curiosità, anche perché, va detto, era una delle poche opportunità di ‘evadere’ dal collegio. Durante quei quattro anni mi sono interessato sempre di più al cinema, complice pure il Festival di Locarno che continuo a frequentare unitamente a quello di Soletta».
Ferrari è nato a Ludiano nel 1945. Docente di scuola media ora in pensione, è stato caporedattore del mensile ‘La Voce di Blenio’ dal 2000 al 2013. Cultore della storia e delle tradizioni locali, ha intrapreso diverse ricerche con particolare riguardo al tema dell’emigrazione, in parte divulgate tramite conferenze, articoli sulla stampa locale, contributi a monografie su temi vallerani, pubblicazioni e documentari televisivi.