Leventina: per i 10 anni di attività appello del direttore e promotore del Villaggio della musica
«Necessitiamo di persone volenterose che avendo a cuore il nostro progetto in continua espansione, abbiano tempo ed energie da investire nell’associazione e nella fondazione per molteplici mansioni e funzioni». A lanciare l’appello dalla Traversa della Leventina è il direttore artistico del SobrioFestival e ideatore/promotore del Villaggio della musica. «Mai avrei pensato che in così poco tempo il progetto potesse suscitare tanto interesse non solo in Ticino, ma anche nella Svizzera interna e all’estero», premette Mauro Harsch ricordando in tempi in cui gli davano del visionario quando tratteggiava le proprie idee. Oggi invece, a dieci anni di distanza, «molti concordano nell’affermare che Sobrio possiede i requisiti per diventare un piccolo ma esclusivo polo culturale immerso nella natura, a metà strada tra Milano e Zurigo». Basti pensare come le cinquanta case del Villaggio che portano i nomi dei più grandi compositori, unitamente alla bellezza e alla tranquillità del luogo, «continuino ad affascinare visitatori, studenti e artisti».
E siccome da idea nasce idea che prende corpo, oggi l’organizzazione del SobrioFestival, della rassegna Musica in Casa Mahler, della SobrioFestival Academy, dell’International Piano Project, di Artists in Residence, del Premio Tschaikowsky, de La Bella Compagnia e delle nuove Student Recital Series «comporta una mole di lavoro in continuo aumento». E per non farsi mancare nulla, anche la realizzazione di nuove strutture d’accoglienza, di una nuova sala concerti per la firma di Mario Botta, delle due case per musicisti della terza età e la creazione di progetti innovativi attualmente in fase di studio, «costituiscono un ulteriore e fondamentale passo da compiere». Rivolgendo un sentito ringraziamento a tutti coloro che in questi anni lo hanno sostenuto, a cominciare dai membri dell’associazione Ars Dei e della fondazione Amici del Villaggio della Musica, come pure i benefattori che hanno creduto in questa avventura, «è giunto il momento di pensare concretamente alle fasi future», e meglio «di trovare nuovi responsabili con mansioni specifiche e nuovi collaboratori per la gestione delle strutture e di tutto quanto necessario al buon funzionamento dell’organizzazione».
L’elenco è corposo: si va dal servizio logistico di accoglienza per musicisti e pubblico in occasione dei concerti, alla gestione dell’Infopoint durante le manifestazioni, dalle visite guidate al giardinaggio, dal coinvolgimento di nuovi membri di comitato per associazione e fondazione fino alla ricerca di nuovi benefattori e fondi necessari a sostenere finanziariamente attività correnti e progetti. «Il nucleo storico di volontari c’è – sottolinea Mauro Harsch – ma riteniamo che un’iniezione di nuove forze sarebbe davvero salutare per poter affrontare con slancio e concretezza le molteplici sfide. Penso principalmente a giovani musicisti, a studenti volenterosi e intraprendenti, ma anche a persone di buona volontà che credono nell’importanza di questo progetto unico». I membri dell’associazione e della fondazione, puntualizza il promotore, offrono gratuitamente le loro prestazioni. Quanto alle ricadute sul territorio, il Villaggio «creerà posti di lavoro nei settori della ristorazione, dell’industria alberghiera, dei trasporti e di altre attività, ma soprattutto offrirà opportunità lavorative a tanti giovani artisti, i quali proprio in questo particolare periodo storico si trovano in situazioni di precarietà desolanti». Per ulteriori informazioni consultare il sito www.arsdei.org.