Bellinzonese

Elezioni a Bellinzona, ‘ci vuole un taglio col passato’

In vista del 18 aprile faccia a faccia fra Silvia Gada del Plr, Margot Broggini del Ppd e Sacha Gobbi della lista Lega/Udc

A sinistra Silvia Gada del Plr, al centro Margot Broggini del Ppd e a destra Sacha Gobbi della lista Lega/Udc (Ti-Press/Crinari)
27 marzo 2021
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Tre scenari a confronto oggi nel terzo faccia a faccia di Bellinzona in vista delle elezioni comunali del 18 aprile. Al tavolo della ‘Regione’ il presidente della sezione leghista Sacha Gobbi (in passato consigliere comunale Ppd di Sementina per due legislature, di professione collaboratore personale del consigliere di Stato Norman Gobbi), la candidata popolare-democratica Margot Broggini (giurista alla Sezione cantonale della circolazione) e la consigliera comunale liberale-radicale Silvia Gada, oggi membro della Commissione Gestione in Cc e in passato già sindaca di Sant’Antonio per otto anni, di professione capo Sezione cantonale della popolazione. Tutti e tre impiegati dunque al Dipartimento istituzioni. I primi due hanno in lista i rispettivi municipali uscenti ricandidatisi, la terza ha a disposizione due seggi lasciati liberi.

Cosa vi motiva ad assumere una funzione di grande responsabilità?

Gobbi – Dopo l’esperienza di Legislativo fatta a Sementina, la politica attiva e vissuta dall’interno mi stimola a rimettermi in gioco. Durante l’ultima legislatura, ma anche in precedenza, ho notato a Bellinzona diverse situazioni che hanno suscitato la nostra critica. Non una critica fine a se stessa, ma orientata a spronare la ricerca di soluzioni positive.

Broggini – Mi candido anche perché non sono soddisfatta della legislatura che sta per terminare. La situazione pandemica richiede persone al fronte competenti e sento di poter contribuire in modo proattivo ai temi che riguardano le donne, i giovani e gli anziani.

Gada – Ritengo che in un momento difficile come l’attuale le persone con una sufficiente esperienza politica debbano mettersi a disposizione. Mi sta a cuore l’integrazione dei quartieri nella nuova identità unitaria, preservando però il carattere di ciascuno. Se è vero che le differenze danno forza, senza identità unitaria non si rema nella stessa direzione. Le sfide economiche e i grandi progetti, come pure la normale amministrazione, richiedono una buona capacità di pianificare dettagliatamente, tutti insieme, gli aspetti minori e quelli di maggior peso.

Le criticità hanno investito il Municipio ma anche il Consiglio comunale. Prima che il bubbone scoppiasse nell’aprile 2020, determinati sorpassi di spesa erano infatti già stati comunicati alle commissioni del Cc. Si sono poi addormentate? Dov’è finito il loro ruolo di vigilanza? E quindi, deve cambiare qualcosa nella politica bellinzonese?

Broggini – Certi politici e partiti prima di esprimersi all’indirizzo dell’opinione pubblica dovrebbero approfondire meglio i dossier e verificare la veridicità di certe informazioni. Questo per evitare che la gente sia sommersa da indicazioni tendenziose sulle quali vengono poi ricamate teorie irrealistiche. Il processo deve avvenire con la necessaria trasparenza, che sui punti importanti dei sorpassi di spesa non è stata assicurata, e mi riferisco su chi abbia realmente deciso la realizzazione di alcune onerose opere allo Stadio, della cui presunta necessità nessuno prima di allora era stato messo al corrente. Bisognerà perciò incrementare a tutti i livelli lo sforzo a favore di una maggiore trasparenza.

Gada – Sui sorpassi di spesa si è finito spesso per fare un unico fascio, ma sono tre distinte situazioni. Per l’Oratorio di Giubiasco la cifra in ballo è ancora in fase di definizione in base anche a ciò che si vorrà realizzare in alcune sue parti; per il Policentro della Morobbia vi è stata un’evoluzione pre e post aggregazione sfociata in un sorpasso relativamente contenuto; lascia l’amaro in bocca quanto accaduto allo Stadio, dossier gestito dal medesimo municipale e dicastero attivi sull’oggetto anche prima del 2017, in una situazione di confusione e difficoltà di comunicazione che ha avuto un impatto su tutti. Il Municipio ha approfondito ordinando l’esecuzione di audit da cui è chiaramente emerso un quadro di confusione gestionale, lacune organizzative e mancanza di comunicazione su più livelli che hanno favorito l’esecuzione di opere mai avallate da chi di dovere e che perciò non andavano fatte. Solo a quel momento la cittadinanza è stata messa al corrente. Un esercizio di trasparenza fuori dal comune, che deve portare tutti a evitare il ripetersi di situazioni simili.

Gobbi – A lungo il Municipio rispondendo con sufficienza a più interpellanze ha sostenuto che non fosse stato messo al corrente, prima dell’aprile scorso, delle singole problematiche. Difficile crederlo visto che da tempo i partiti avevano posto la loro attenzione sui tre cantieri evidenziando diverse situazioni anomale. Un atteggiamento diverso avrebbe permesso all'Esecutivo di affrontare meglio l’intero dossier. Quanto al fatto di coinvolgere le commissioni del Cc, in esse sovente si creano maggioranze che poi si ripetono nel voto del plenum. Ciò non significa che la minoranza abbia sempre torto o legga sempre male determinate situazioni. L’Esecutivo per esempio ha sempre assicurato che quanto speso in più allo Stadio è servito a pagare opere aggiuntive realmente eseguite e di qualità; ma erano veramente necessarie? Bisogna smetterla col vizio di largheggiare con la spesa, quando a pagare è il cittadino.

Dal 2012 in avanti, terminata l’era Martignoni, il Municipio ha impostato il proprio lavoro su una maggiore coesione interna, proseguita anche dopo l’aggregazione. Questo ha forse annichilito la necessaria autocritica e critica reciproca?

Broggini – In effetti la Città necessitava di un periodo di maggior tranquillità. Ma troppa coesione fa male alla coesione. Di fronte a dossier così caldi bisogna sapersi smarcare tempestivamente per accrescere subito la presa di coscienza collettiva sui problemi. Il problema, nel caso sorpassi, è che questa analisi critica è mancata cammin facendo, sin dai primi segnali. È oggi è difficile credere che si debba arrivare solo a fine legislatura a sviscerare determinati dossier, correndo il rischio di confondere il cittadino a danno ormai compiuto. Problematica è anche la facilità con la quale taluni consiglieri comunali votano su oggetti quando dovrebbero invece chiamarsi fuori per palese conflitto d’interessi: il nostro ricorso sul credito straordinario per lo Stadio mira proprio a chiarire questo punto.

Gobbi – Un esercizio di trasparenza, che farebbe bene all’autocritica, andrebbe fatto nella pubblicazione trimestrale ‘Bellinzona informa’ che il Comune invia a tutti i fuochi. Al di là della succinta esposizione municipale dei problemi puntuali, non contiene mai un esauriente riepilogo delle principali decisioni adottate dal Consiglio comunale, con relative conseguenze pratiche ed esposizione delle dinamiche. Una sana autocritica permetterebbe poi sempre al Municipio di rispondere adeguatamente alle interpellanze: un caso recente è quello dei superamenti di spesa, in taluni casi prossimi al 10% consentito per legge, registrati in altri cantieri. Come se nulla fosse, si tende a spendere regolarmente il 110%, anziché il previsto 100.

Gada – Non bisogna confondere una presunta mancanza di critica interna al Municipio con l’impossibilità di rispondere dettagliatamente ad alcune interpellanze. In questo senso, come nel caso recente del Sop, fa stato la riservatezza prevista per legge sui dettagli relativi alle inchieste personali: perciò ritengo scorretto lamentare pubblicamente e con insistenza una precisa volontà del Municipio di nascondere qualcosa, quando in realtà sta correttamente attenendosi al segreto d’ufficio. Quanto alla valutazione critica che l’Esecutivo ha potuto fare dell’intera vicenda a bocce ferme, questa ha portato alla revoca della conduzione politica del Sop al municipale Christian Paglia. Una decisione netta maturata dopo attente ponderazioni.

Nelle ultime quattro legislature gli audit (su Scuole e Polizia) hanno sempre prodotto i necessari correttivi. Al contrario, questo non è avvenuto laddove gli audit non sono stati eseguiti (vedi precedenti sorpassi allo stadio). Cosa vi attendete?

Broggini – È giunto il momento di reindirizzare la barca adottando i dovuti provvedimenti. Specie nelle opere pubbliche il diritto alla delega municipale deve rientrare nei ranghi, pena la perdita di controllo sulla spesa. Inoltre con l’avvio della seconda legislatura orientata ai progetti strategici, tutti i dicasteri devono applicare i giusti tecnicismi per evitare i problemi già vissuti. In tal senso il controllo finanziario dev’essere più performante.

Gada – In effetti in passato sono state perse preziose occasioni. E il problema si è ripresentato nel delicato passaggio, tutt’oggi ancora in corso, dai precedenti 13 Comuni a uno solo, peraltro in assenza di una struttura preposta alla sistematica verifica volta a evitare proprio ciò che è successo. Nell’immediato, il Dicastero finanze dovrà essere più performante nel controllare la gestione corrente.

Gobbi – Da un po’ tutti i settori ci si può attendere un impegno maggiore. Quanto ai municipali, tale compito non può essere relegato ai ritagli di tempo, o quando la professione lo permette. Quanto capitato è la dimostrazione che con una maggiore attenzione e presenza, con un’azione meno a compartimenti stagni, determinati campanelli d’allarme potevano essere recepiti prima.

Finanze comunali 2021 in rosso di 8 milioni. Città spendacciona? Cosa tagliare?

Gada – La critica è giustificata e bisognerà prestare più attenzione ai dettagli e ai servizi importanti centrali. Dove eventualmente correggere la spesa lo dirà la spending review, con i dati messi nero su bianco. Intanto i primi approfondimenti svolti dalla Commissione Gestione indicano che nella scuola il numero di classi sembra superare la necessità in base al numero di allievi; se i dati saranno confermati, qui ci sarebbe un discreto margine di manovra. Per contro rimane irrisolta la sottodotazione della Polizia comunale. Un discorso a parte merita il Consiglio comunale, da cui partono mozioni per potenziare questo o quel servizio, che alla fine se accolte generano costi in più.

Gobbi – Si può chiedere un po’ più di reattività all’intera amministrazione, evitare talune consulenze esterne, incrementare il controllo anche sulle spese ordinarie e gli investimenti minori. La pandemia ha anche imposto una maggiore priorizzazione, che non va persa. Non guasterebbe poi qualche sforzo in più nel cercare e coinvolgere degli sponsor in ambito culturale.

Broggini – Città spendacciona? Temo di sì. Invito perciò a verificare con attenzione i preventivi di spesa, affinché si eviti l’effetto gonfiatura purtroppo non raro laddove il committente sia un ente pubblico. Inoltre il servizio al cittadino va proporzionato al reale bisogno.

Già, quali sono i bisogni prioritari e i progetti strategici considerando la crisi pandemica e le finanze in rosso?

Broggini – È finora mancata una risposta adeguata alla richiesta di un centro giovanile aggregativo. A livello culturale, se penso ai grandi concerti di un tempo, Bellinzona anziché spronare sta dormendo. E gli anziani: promuovere più occasioni di incontro e socializzazione.

Gada – Concretizzare tutto ciò che può ‘far girare’ l’economia locale; penso in primis al rilancio dei castelli. Approccio molto concreto alla scuola limitando la spesa ma sostenendo le famiglie con servizi di doposcuola e digitalizzazione. Implementare adeguatamente il servizio di educatore di strada, proprio ora che la pandemia inizia a mostrare gli effetti sul mondo giovanile. Analizzare il servizio di Polcom e la collaborazione con la Cantonale.

Gobbi – Migliorare ulteriormente i rapporti con i quartieri. E nell’immediato lavorare per una Bellinzona più accogliente verso i suoi stessi abitanti e in grado di attrarre nuova gente in Città. Ad oggi questo non è successo, neppure con i collegamenti più veloci grazie ad AlpTransit.