Sebbene il nuovo regolamento non sia ancora entrato in vigore, il Municipio spiega che l'attività è regolata dalla vecchia ordinanza del Comune turrito
“Attualmente la base legale per tutto il nuovo Comune è data dal regolamento e dall’ordinanza vigenti nell’ex Comune di Bellinzona”. Risponde così il Municipio turrito all'interpellanza depositata dal consigliere comunale Luca Madonna (Lega-Udc-Indipendenti). Madonna sollecitava delucidazioni in merito al regolamento comunale sulla videosorveglianza. “A quanto sembra – scriveva il consigliere – a quasi tre anni di distanza, manca ancora la validazione delle autorità cantonali competenti”. L'Esecutivo spiega che in effetti il nuovo regolamento approvato nel 2018 è ancora in sospeso “a causa del ricorso interposto dal Municipio contro le modifiche apportate d’ufficio dalla Sezione Enti Locali, su indicazione del Delegato cantonale per la protezione dei dati, in dispregio a quanto approvato da questo medesimo Consiglio Comunale. Attualmente – si legge ancora nella risposta all'interpellanza – è terminato lo scambio di allegati innanzi al Tribunale cantonale amministrativo, a cui spetterà di concludere l’istruttoria e determinarsi di conseguenza”.
Tuttavia, viene infine ribadito, la base giuridica, sulla scorta della quale è regolata l’attività di videosorveglianza è da ricondurre al regolamento (2008) e all’ordinanza dell’ex Comune di Bellinzona (2009), in virtù del Decreto legislativo del 21 marzo 2016. “Ciò che – di per sé – appare già sufficiente per concludere che l’attività di videosorveglianza gode in realtà di una valida base legale a tutti gli effetti”.