Bellinzonese

Conflitti d’interesse: la ditta di Bersani terza su quattro

Bellinzona e società di sicurezza, il Municipio espone le cifre versate nell'ultimo triennio. E difende Gianini nel settore della mobilità dolce

Polizia comunale e società di sicurezza privata: il vicesindaco dirige politicamente la prima e presiede la seconda (Ti-Press)
10 marzo 2021
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Delle quattro società di sicurezza impiegate dalla Città di Bellinzona, la Prosegur presieduta dal vicesindaco Andrea Bersani si piazza sempre al terzo posto quanto a mandati ricevuti. Lo si evince dalle tabelle messe a disposizione dal Municipio in risposta all’interpellanza dei Verdi intitolata “A Bellinzona il conflitto d’interessi regna sovrano!” che ha fatto riplanare sospetti oltre che su Bersani anche sull’altro municipale Plr Simone Gianini (ma in materia di mobilità). Per fare un po’ di luce sui mandati diretti dati a società di sicurezza, i Verdi avevano chiesto gli importi riferiti alle ultime due legislature. Richiesta evasa solo parzialmente mettendo a disposizione gli ultimi tre anni. Quanto basta per farsi un’opinione della situazione: risulta che Securitas nel 2018 ha ricevuto incarichi per 127mila franchi, Swiss Security Facility per 81mila e Prosegur per 22mila (c’è poi Rainbow con 3mila); nel 2019 stessa classifica con rispettivamente 256mila franchi, 192mila, 84mila e 16mila; idem nel 2020 con 94mila franchi, 35mila e 11’500 (zero Rainbow).

Meccanismo di astensione-ricusa

Quanto al tema in generale, il Municipio ricorda che il cosiddetto sistema di milizia implica che i membri dell’esecutivo continuino a esercitare la propria attività professionale, sia essa da dipendente o indipendente, nella misura in cui, per impegno e disponibilità, possa conciliarsi con la carica politica. Proprio per questo la Legge organica comunale “prevede un esaustivo meccanismo di puntuale astensione-ricusa del membro dell’esecutivo per quelle trattande in cui fosse coinvolto il suo interesse personale o quello di suoi parenti. Ciò che avviene con l’astensione dalla discussione e dalla decisione, senza che ciò ponga problemi particolari. Del resto la legge non impone ai municipali di dimettersi da altri gremi o enti dei quali sono membri, come invece è previsto per altre cariche istituzionali”. Il Municipio assicura poi che i suoi membri “hanno sempre agito con trasparenza, annunciando preventivamente potenziali conflitti d'interesse e astenendosi dalla preparazione e dalla discussione di trattande potenzialmente generatrici di conflitto”.

Impegno per trasporto pubblico e mobilità dolce

Infine la posizione di Simone Gianini, capodicastero Territorio e mobilità e al contempo membro del direttivo dell’Automobile club Svizzero molto attivo nel difendere i diritti dei conducenti, schierandosi criticamente per esempio contro le zone 30. In questo caso il Municipio offre un lungo elenco di realizzazioni seguite e/o concretizzate dal dicastero di Gianini negli ultimi otto anni: dall’estensione delle zone 30 (se ne contano ora oltre trenta) al raddoppio del Trasporto pubblico fino al potenziamento della rete di mobilità ciclo-pedonale fra quartieri e con il coordinamento di una mappa della rete ciclabile del Bellinzonese (la prima in Ticino), come pure l’introduzione del Piano di mobilità scolastica sin dal 2012 (tra i primi in Ticino) e sua estensione a tutte le sedi scolastiche del nuovo Comune, incluso il programma di sensibilizzazione all’uso della bicicletta organizzato in collaborazione con Swisscycling. Come pure, infine, la creazione sin dal 2012 di un Servizio della mobilità comunale che risponde alle richieste in tema di mobilità sostenibile e sicurezza della popolazione.