Bellinzonese

Rinnovo del Pretorio di Bellinzona, un progetto 'storico'

Il Consiglio di Stato ha richiesto al parlamento cantonale lo stanziamento di 43,42 milioni di franchi per la ristrutturazione dell'edificio

Ecco come dovrebbe apparire nel 2025 a lavori conclusi
2 marzo 2021
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«L’ultimo tassello di una scelta storica». Secondo Norman Gobbi con la ristrutturazione del Pretorio di Bellinzona, i cui lavori dovrebbero terminare nel 2025, si andrà a completare «un progetto iniziato vent'anni fa» che nel frattempo ha portato a Bellinzona il Tribunale penale federale (Tpf), ha affermato oggi ai media il presidente del Consiglio di Stato. Lo stabile, situato in cima a viale Franscini, una volta rinnovato accoglierà nuovi spazi per il Tpf (in particolare la Corte d’Appello indipendente), la Pretura civile del distretto di Bellinzona e la Polizia cantonale (Gendarmeria, Polizia giudiziaria, celle e altri servizi). In realtà per il via libera definitivo bisognerà attendere ancora l'approvazione del Gran Consiglio: nella sua ultima seduta il governo ticinese ha infatti approvato il messaggio con il quale chiede al parlamento cantonale un credito di 43 milioni e 420 mila franchi. Messaggio che deve dunque ancora essere approvato. 

Il progetto di ristrutturazione e ampliamento del Pretorio prevedeva inizialmente d'inserire nell’edificio le sedi della Pretura penale, del Tribunale penale cantonale oltre che della Pretura civile di Bellinzona. Tuttavia le nuove esigenze del Tpf (la necessità di spazi è passata da circa 150 m2 a quasi 1'500 m2) hanno portato il Consiglio di Stato a cambiare rotta, centralizzando a Lugano le sedi del Tribunale d’appello cantonale, del Ministero pubblico unificato, della Corte di appello e di revisione penale, della Pretura penale e del Tribunale penale cantonale. E questo grazie all’acquisto dell’ex Banca del Gottardo e la ristrutturazione completa dell’attuale Palazzo di giustizia di via Bossi che devono però ancora essere avallati dal Gran Consiglio.

La facciata sarà conservata

Ciò non toglie, però, che il risanamento del Pretorio è «un passo importante» che, assieme alla vicina sede principale del Tpf, «valorizza la capitale del nostro Cantone», dando seguito «agli indirizzi strategici cantonali in materia giudiziaria e di polizia», ha da parte sua affermato il consigliere di Stato Christian Vitta. Infatti il progetto – che comporta un costo complessivo di oltre 50 milioni di franchi, dei quali però ne vanno dedotti tre assicurati dalla Confederazione per esigenze particolari specifiche e il credito di progettazione di 3 milioni e 830mila franchi già approvati dal Gran Consiglio – “si inserisce in un concetto urbano che fa di viale Franscini un elemento essenziale nella trasformazione della città medievale in capitale permanente” del Ticino, viene sottolineato in un comunicato. Gli edifici del Pretorio e del Tpf (per decenni già sede della prima Scuola cantonale di commercio) “sono strettamente legati alla storia e alla memoria collettiva della città e sono considerati beni culturali d’importanza comunale”. E per questo i volumi principali e le facciate “saranno integralmente conservati, ciò che ben s’inserisce nella strategia, legata ai beni storici, del Cantone e della Sezione della logistica”.

Nell'ottica della sostenibilità

Christian Vitta ha poi sottolineato che questi «investimenti importanti rappresentano un sostegno al settore dell’edilizia, confrontato con le ripercussioni negative originate dalla pandemia di coronavirus. L'impegno previsto contribuirà infatti ad aumentare gli investimenti pubblici in modo anticiclico, anche in previsione di un possibile rallentamento nel campo dell’edilizia privata e dei settori ad essa collegati». La ristrutturazione del Pretorio è poi «un esempio di intervento nell’ottica della sostenibilità». In particolare «l’edificio sarà collegato alla rete di teleriscaldamento e verrà aggiunto un impianto fotovoltaico sul tetto», ha precisato Giovanni Realini, capo della Sezione della logistica cantonale.

Concretamente, lo stabile ristrutturato sarà composto da sei piani, ossia due interrati e tre sopraelevati più il pianterreno. Nei due livelli interrati saranno inseriti parcheggi, depositi, locali tecnici, spazi dedicati alla polizia e così via. Al piano terreno sono previsti una grande sala per le udienze e uffici sia per il Tpf, sia per la Polizia cantonale. Il primo piano sarà occupato completamente da uffici e sale della Corte di appello del Tpf, mentre gli spazi al secondo e al terzo piano saranno dedicati alla Pretura civile e alla Polizia cantonale. Inoltre, il progetto prevede anche uno spazio pubblico tra il Pretorio e il Tpf che sarà adeguatamente arredato. 

Alla conferenza stampa era anche presente l’architetto Pia Durisch, dello studio Durisch + Nolli, che ha spiegato come il progetto del Pretorio sarà molto simile a quello del Tpf (ristrutturato dallo stesso studio di architettura): ad esempio, anche la facciata del Pretorio rivolta su viale Franscini sarà conservata e il colore sarà chiaro come quello del Tpf.

Ricordiamo infine che la Confederazione sarebbe alla ricerca di spazi provvisori (fino a quando il lavori di ristrutturazione del Pretorio non saranno terminati, verosimilmente nel 2025) per la Corte di appello del Tpf. Era stato ipotizzato l'utilizzo dell'ex ospedale di Ravecchia (di proprietà della Confederazione), tanto che il Comune di Bellinzona aveva rinunciato ad acquistarlo. Tuttavia, oggi non sono giunte conferme in questo senso.

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