Il Municipio di Bellinzona ha ricostruito i fatti del 4 dicembre: ritardo dovuto a vetture prive di equipaggiamento invernale
Allievi della Val Morobbia dimenticati lungo il tragitto scuola-casa in occasione della prima nevicata di questo inverno? La domanda posta dal consigliere comunale leghista Manuel Donati riceve i chiarimenti del Municipio di Bellinzona. Gli allievi che frequentano il Policentro di Pianezzo “per il rientro a domicilio utilizzano un bus di linea” di Autopostale. Da informazioni assunte, prosegue l’Esecutivo, il bus venerdì 4 dicembre “era in ritardo a causa delle condizioni meteo avverse, in particolare per il fatto che automobilisti sprovvisti dell’equipaggiamento invernale ostruivano la strada. Autopostale ha dal canto suo comunicato che il proprio bus aveva le catene montate”. Sempre Autopostale a titolo preventivo “aveva informato la direzione scolastica che a seguito della forte nevicata prevista non avrebbe potuto scendere nelle stradine interne, sino al centro scolastico, e che avrebbe quindi accolto i ragazzi alla fermata della strada principale verso Giubiasco”.
L’azienda di trasporto “verrà ad ogni buon conto sensibilizzata sull’importanza, conosciuta, di informare poi soprattutto le direzioni scolastiche in caso di ritardi per cause di forza maggiore, come successo nel caso in questione”. Infatti la direzione dell’area scolastica ha preso atto del disguido soltanto giovedì mattina 10 dicembre attraverso i media e l’interpellanza: se Manuel Donati sostiene di essere stato contattato da più genitori, “la direzione indica di non essere stata contattata né da lui (genitore interessato), né da altri singoli genitori, né dall’associazione genitori. Con una possibile comunicazione nel primo pomeriggio di venerdì, a seguito del disguido che nell’interpellanza viene indicato essere stato rilevato già sul mezzogiorno, si sarebbe forse potuto – annota il Municipio – evitare problemi al rientro a casa la sera, comunque dovuto alle avverse condizioni meteorologiche, come può avvenire in casi simili e com’è avvenuto un po’ in tutto il Cantone, anche sui fondovalle, ad esempio del Mendrisiotto”.