Il bilancio della carriera (e di un ultimo anno difficile) del direttore della Residenza Visagno di Claro, Silvano Barelli presto in pensione
La Residenza Visagno di Claro dal primo di gennaio avrà un nuovo direttore. La Delegazione consortile della casa anziani ha nominato il successore di Silvano Barelli, si tratta di Samuele Enderli. Domiciliato ad Ascona, classe 1975, Enderli è laureato in scienze sociali; per quindici anni ha ricoperto la funzione di assistente sociale e di tutore ufficiale per l’Autorità regionale di protezione (Arp) di Losone, è stato membro e presidente del consiglio di fondazione della casa di riposo Montesano di Orselina e ha assunto per tre mesi la direzione della Casa Cinque Fonti di San Nazzaro. Nelle prime fasi della sua conduzione sarà accompagnato da Silvano Barelli, che andrà in pensione a fine gennaio.
Dopo 24 anni, Barelli conclude il suo impegno alla testa della struttura, di cui è stato il primo e finora unico direttore. L’ultimo capitolo di questa bella storia, iniziata nel 1997, è quello più triste a causa dell’entrata in scena del Covid-19. «Durante la mia carriera professionale ho avuto grandi soddisfazioni, per me è stata un’esperienza favolosa. Avrei immaginato un finale diverso, ma purtroppo quello che sta per terminare è stato un anno molto difficile», afferma Barelli. La pandemia che ha colpito molte case anziani ticinesi non ha risparmiato quella di Claro. Le direttive del medico cantonale sono sempre state applicate, ma nonostante ciò anche diversi collaboratori hanno contratto il virus; nel frattempo sono comunque tutti guariti e forniscono quotidianamente il loro contributo alla buona gestione dell'ottantina di ospiti.
«Fortunatamente in questa seconda ondata non abbiamo ancora avuto casi positivi al Covid», rileva il direttore. Chiediamo se sia il risultato di modifiche apportate alle misure di controllo e di protezione adottate dal personale. Il direttore risponde che a seguito dell’esperienza maturata in primavera, il personale è oggi meglio preparato e pronto ad affrontare il virus. «Inoltre possiamo contare su un direttore sanitario molto presente, la dottoressa Catherine Goehring, che ci può seguire e consigliare in caso di bisogno». Va anche sottolineato che per poter garantire una buona prevenzione, ogni settimana vengono effettuati molti tamponi, specie in presenza del minimo dubbio. Massima attenzione è riservata al personale: in caso di dubbio non deve presentarsi al lavoro e deve sottoporsi al test.
Silvano Barelli evidenzia inoltre di aver sempre posto in cima alle priorità, con l'aiuto dei collaboratori, la qualità di vita dei residenti. A tal proposito sono state organizzate numerose attività interne ed esterne alla struttura. Preziose occasioni di socializzazione che in questo periodo a causa del Covid, sono parzialmente sospese. Ciò che pesa parecchio sull'umore degli utenti, non da ultimo perché la struttura è sempre stata molto aperta al pubblico. Infatti il bar gioca un importante ruolo aggregativo e in tempi normali si riempie giornalmente di famigliari e residenti, in un'atmosfera serena e distesa. In attesa di tempi migliori, oggi le visite dei famigliari sono contingentate e si svolgono nelle camere o in spazi appositamente adibiti, con le dovute distanze e precauzioni. Accorgimenti essenziali che incidono sulla vicinanza di cui gli anziani necessitano.
Silvano Barelli ha assunto la carica di direttore a 40 anni, quando la Residenza Visagno era ancora in costruzione. Dal 1997 la struttura, realizzata dagli allora Comuni di Claro, Lodrino, Iragna, Osogna e Cresciano, è cresciuta. Dieci anni fa è stata sottoposta a un ampliamento che da 48 posti letto l'ha portata a 80. Attualmente i Comuni di provenienza dei residenti sono Riviera, Arbedo-Castione e il quartiere di Claro della Città di Bellinzona. Durante quasi un quarto di secolo il direttore ha apprezzato la buona collaborazione con la Delegazione consortile, presieduta da Marisio Gallera, che gli ha sempre dato piena fiducia e autonomia nel ruolo di direttore.
Con l'arrivo del 2021, a 63 anni Silvano Barelli passerà al beneficio della pensione. Ma non si annoierà di certo, assicura, avendo più tempo per dedicarsi alle sue passioni: la montagna, l’acquerello e tre bei nipotini.