Polizia e autorità comunali pronti a intervenire. Solo un locale dispone dell'autorizzazione per esercitare l'attività della prostituzione
Sembrerebbe arrivato il momento di un decisivo giro di vite per i locali a luci rosse situati sulla strada cantonale fra Bodio e Giornico. Solo uno (il Contact Bar Ticino ubicato a Bodio) dispone dell’autorizzazione cantonale per esercitare l’attività della prostituzione. Polizia cantonale e autorità comunali sono a conoscenza della problematica e stanno valutando i necessari passi da intraprendere per regolarizzare la situazione. Gli ultimi interventi degli agenti di cui si è dato notizia sono stati effettuati tra dicembre 2019 e gennaio 2020. Il motivo delle retate era quello di verificare l’adempimento dei locali erotici alla modifica della Legge cantonale sulla prostituzione entrata in vigore il 1° luglio 2019 (il Consiglio di Stato aveva dato tempo fino al 31 dicembre ai postriboli ticinesi per adeguarsi). Da noi contattato, l’ufficio stampa della Polizia cantonale non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito all'esito delle verifiche, limitandosi a comunicare che, in relazione agli interventi citati, sono ancora in corso accertamenti circa la posizione dei responsabili degli spazi.
A Bodio la problematica dei locali a luci rosse abusivi è nota fin dalla metà degli anni Novanta. Da sempre, spiega da noi contattato il sindaco Stefano Imelli, il Municipio monitora la situazione ed è intervenuto puntualmente di fronte a situazioni problematiche. «Si tratta di una questione annosa, non facile da gestire e che si presenta in tanti Comuni ticinesi. L'Esecutivo locale è attento al problema, che in parte è già riuscito a risolvere, ma evidentemente c’è ancora qualcosa che ci sfugge. L’obiettivo è quello di far rispettare la nuova legge che risulta molto più chiara, e vedere regolamentate in tempi brevi quelle situazioni che ancora non lo sono. È infatti assurdo che chi si è messo in regola sia maggiormente penalizzato rispetto a chi lavora nell’illegalità. Siamo pronti a intervenire col pungo di ferro».
Fra i vincoli della nuova Legge vi è obbligo per i gerenti responsabili d'incassare dalle ragazze (le quali devono annunciarsi alla sezione della Polizia cantonale 'Tratta e sfruttamento di essere umani', Teseu) la tassa forfettaria giornaliera di 25 franchi e poi riversarla allo Stato. Sul conto di chi ha investito per rendere l'attività conforme alla nuove legge, c’è inoltre un costo maggiore per l’affitto dello stabile. Maggiore risulta anche il prezzo d'affitto per le camere, ciò che induce i clienti a orientarsi verso i postriboli abusivi dove i prezzi tendono ad essere inferiori. Una difficoltà, sottolinea Imelli, è data dal fatto che i cambi di gestione sono frequenti. «Può succedere che si arrivi a sistemare una situazione con una società, ma che poi ne arrivi una nuova e si debba ricominciare da capo. Anche per questo ’balletto di proprietà’ il lavoro del Municipio e dei competenti servizi comunali risulta complesso».
Situazione analoga a Giornico dove – conferma la cancelleria comunale – l’esercizio pubblico situato lungo la strada cantonale non dispone dell’autorizzazione per esercitare l’attività della prostituzione. Nel 2019 era stata inoltrata al Municipio una richiesta per poter realizzare un locale d'incontri. Si trattava però di una richiesta informale: poiché non seguiva la procedura corretta è stata respinta. Negli scorsi anni, ci viene spiegato, il Municipio ha più volte segnalato alla Teseu la situazione non conforme.
La nuova Legge cantonale sull’esercizio della prostituzione prevede una collaborazione tra vari dipartimenti cantonali e i Comuni. Il Dipartimento istituzioni, tramite la Teseu, è responsabile dell’attuazione della legge; il Dipartimento sanità e socialità per le disposizioni in materia d’igiene, salute pubblica e prevenzione sanitaria; il Dipartimento finanze ed economia degli aspetti legali alla fiscalità (in particolare della trattenuta e del versamento della tassa forfettaria). Ai Municipi spetta invece il compito di verificare la conformità strutturale dei locali erotici in riferimento alle normative edilizie e pianificatorie. Nello specifico è il Comune a rilasciare la licenza edilizia per il cambio di destinazione dell’attività. Licenzia – uno dei vincoli per ottenere il permesso dal Cantone – che attualmente è stata ottenuta solo da uno degli esercizi pubblici di Bodio e Giornico (bar e ristoranti) dove si offre sesso a pagamento.