In località Duno un'indagine nel terreno ha permesso di rinvenire reperti databili dall'età del Bronzo fino al Medioevo
Il Servizio archeologia dell’Ufficio dei beni culturali (Ubc) spiega che da un'indagine di terreno in corso a Claro, in località Duno, stanno venendo alla luce cinque fasi di occupazione comprese tra l’età del Bronzo e l’epoca medievale. Le vestigia, comunica oggi il Dipartimento del territorio, testimoniano assieme a quanto ritrovato negli ultimi anni la rilevanza di Claro nel panorama regionale nel periodo compreso fra la preistoria e il pieno medioevo. Le presenze finora identificate di un luogo di culto megalitico, di un sito fortificato di età del Ferro all’imbocco dei passi alpini, di diversi terrazzi con aree di insediamento multiepocali, oltre alle ben note necropoli, denotano l’importanza strategica ed economica della località.
La ricerca attuale, viene sottolineato, è diretta da Gabriele Giozza della società vallesana InSitu. Stando a nostre informazioni, lo scavo è iniziato dopo l'avvio di un cantiere edile privato. La fase più antica è costituita da una serie di imponenti strutture circolari, buche di palo e focolari, accompagnati da una notevole quantità di reperti ceramici databili all’età del Bronzo che segnalano la presenza di un abitato. La fase successiva, ascrivibile all’età del Ferro, vede la costruzione di un grande terrazzamento sul quale sono in parte visibili i resti di un edificio, di cui si conservano parzialmente una densa massicciata di sottofondo e due pareti, costituite da una serie di pietre poste di piatto e di taglio, usate come sostegno per le travi in legno della struttura abitativa.
La terza occupazione rinvenuta sono delle abitazioni con muri in pietra a secco che possono essere datati ad epoca tardoromana. Di questi edifici, uno – di forma rettangolare - è stato scavato interamente; l’altro - indagato solo parzialmente - è stato realizzato asportando in parte l’occupazione dell’età del Ferro e si presenta seminterrato. Appartenenti a questa fase vengono anche segnalati alcuni frammenti di vasi in pietra ollare, una serie di chiodi da scarpa e una fibula zoomorfa.
Come spiega l'Ubc, dopo l’abbandono e la demolizione di questi edifici l’area non è stata più utilizzata per scopi abitativi, ma è stata convertita a luogo di sepoltura. Sono infatti state rinvenute sei tombe di cui quattro in ottimo stato di conservazione, la cui tipologia è tipica dell’epoca altomedievale. Le tombe sono orientate est-ovest, i resti ossei non sono conservati, ad eccezione di alcuni piccoli frammenti rinvenuti in una sepoltura, che permettono di individuare la posizione del defunto, deposto con la testa a occidente. Nessun corredo accompagnava i defunti.
L’ultima fase prima dell’epoca recente vede la costruzione di un muro che separa l’area in due terrazzamenti; molto probabilmente usati per scopi agricoli, i reperti di questa fase sono attribuibili all’epoca medievale. L’area interessata dall’indagine archeologica è situata lungo la via Internati 1939-1945, non lontano dal nucleo medievale di Claro, dove è ben visibile il Castello dei Magoria. Le ricerche di terreno sono ancora in corso.