Licenziati i messaggi per due dei tre importanti sorpassi di spesa. Per Stadio e Policentro chiesti in totale 2,8 milioni di credito suppletorio
“Il risultato finale e il superamento di spesa non corrispondono, in ogni caso almeno dal punto di vista formale, agli standard di una corretta e lineare gestione di un’opera pubblica”. Nel caso degli interventi allo Stadio comunale di Bellinzona sarebbero serviti un'attenta progettazione iniziale e un programma lavori sufficientemente articolato e preciso. Così come controlli accorti. È quanto conclude il Municipio di Bellinzona nel messaggio licenziato all'attenzione del Consiglio comunale per chiedere lo stanziamento del credito suppletorio di 1,37 milioni di franchi (oltre ai 3,1 già stanziati) per il rifacimento della pista e delle pedane di atletica e, nello stesso messaggio, altri 223mila per la fornitura del nuovo orologio. L'Esecutivo ha licenziato anche il messaggio per il superamento comportato dal Policentro di Pianezzo, il secondo dei tre cantieri pubblici finiti sotto i riflettori per gli importanti superamenti di spesa, e che hanno portato alla sospensione di direttore e capodicastero Opere pubbliche (leggi qui il nostro approfondimento sui risultati degli audit). Per l'oratorio di Giubiasco il messaggio non è ancora stato licenziato ed è annunciato per inizio 2021. Si attende infatti l'aggiornamento del progetto a seguito delle proposte dell’apposito gruppo di lavoro recentemente istituito e chiamato a dare indicazioni sui contenuti definivi dell’opera.
Tornando al progetto stadio, agli interventi previsti inizialmente se ne sono aggiunti altri. “Lo Stadio in quanto tale non doveva infatti essere oggetto d' intervento se non limitatamente alle dimensioni del campo da calcio affinché potesse essere omologato per disputare partite di Challenge League. In realtà in corso d’opera sono state eseguite opere di miglioria e supplementari, tra cui in particolare le gradonate sugli spalti est, il passaggio tra il campo A e il campo B, l’ampliamento dell’angolo a sud-est (dal quale ne è derivato uno spiazzo) e il cordolo tra spalti e tribuna”, spiega il Municipio. A cantieri già aperti – viene sottolineato – è stata presentata e caldeggiata dai tecnici la proposta di procedere con alcuni interventi supplementari. Posto di fronte al dubbio se eseguirli subito o rinviarli a un secondo momento, l'Esecutivo spiega di aver deciso di procedere in delega, ritenendo questa opzione migliore dal punto di vista funzionale e per rispetto allo scopo generale perseguito, ovvero la fruizione delle diverse installazioni sportive. Una parte delle decisioni non è però stata approvata dalla compagine municipale e le delibere mancanti (per oltre 1,7 milioni) sono state formalizzate a posteriori.
La situazione generata dal progetto dello stadio, si legge nel messaggio, “ha messo in luce carenze sul piano dell’impostazione dei processi a monte delle decisioni” e “ha imposto (e ancora impone) di rivedere la preparazione e i percorsi che conducono alle delibere formali da parte dell’Esecutivo”. Il riferimento è in particolare all’impostazione della fase di progettazione, al controllo regolare (e incrociato) dell’evoluzione della spesa in corso d’opera e alla preparazione delle decisioni (ad esempio con l’indicazione delle proiezioni di consuntivo e la contestualizzazione delle risoluzioni proposte).
Quanto al risultato finale dell'opera, nulla da eccepire. Il Municipio sottolinea infatti che “appare certamente apprezzabile tanto dal punto di vista estetico che funzionale, disponendo oggi la città di un impianto che adempie perfettamente alle esigenze delle molte società sportive qui attive, ma anche dei singoli utenti e fruitori”. Il costo finale dell’opera corrisponde concretamente a quanto realizzato, aggiunge l'Esecutivo. Come già sottolineato durante la presentazione degli audit (esterno e interno), nessuno si è indebitamente appropriato dei soldi per opere non realizzate. Le fatture relative ai superamenti del cantiere stadio sono state pagate in parte, aggiunge in Municipio: ve ne sono ancora 12 in sospeso (per 1,2 milioni) in attesa di ulteriori approfondimenti.
In parte diversa la genesi del superamento dei costi nel caso del cantiere per la realizzazione del Policentro della Morobbia, avviato prima dell'aggregazione. L’allora Municipio di Pianezzo aveva indicato un credito di 6 milioni di franchi sulla base del preventivo allestito partendo dalla prima fase degli appalti, risultato poi inferiore di circa 700'000 franchi rispetto al progetto definitivo. “Le offerte concorrenziali che hanno indotto all’adeguamento verso il basso del preventivo non si sono quindi rivelate attendibili”, sottolinea il Municipio di Bellinzona. In aggiunta, sono state effettuate opere di miglioria e opere supplementari, a causa di “carenti approfondimenti in parte nella fase iniziale di progettazione”. L'Esecutivo spiega che era a conoscenza di alcune criticità, ma fino a febbraio 2019 il superamento dei costi si prospettava nella misura del +10% (e le commissioni Gestione ed Edilizia erano avvisate di questo già a luglio 2018).
La richiesta di credito suppletorio per quest'opera è di 1,25 milioni, comprendenti alcune opere previste ma modificate durante il cantiere (come la segnaletica stradale del comparto, l’integrazione della domotica, l’arredo della sala polivalente per adibirla a palestra per le scuole comunali, ecc, tutte decise dal Municipio di Pianezzo prima di aprile del 2017 per un importo complessivo di 253mila franchi) e nuovi interventi non previsti e decisi in corso di esecuzione (ad esempio gli arredi su misura per i bagni, il mobilio dell’asilo, la tipologia di cucina, le opere al campetto esterno, gli adeguamenti all’impianto elettrico, per altri 235mila franchi avallati dal Municipio della nuova Città). In definitiva la costruzione del Policentro della Morobbia ha comportato una spesa per complessivi 7'251'554 franchi, ovvero il 20,9% in più di quanto preventivato (come detto 6 milioni).