Bellinzonese

Un inno alla felicità il calendario di Inclusione andicap Ticino

Protagonisti persone con disabilità che hanno prestato il loro volto e raccontato le proprie piccole gioie della vita

La copertina del calendario 2021
13 ottobre 2020
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La felicità sta nelle piccole gioie della vita, che dobbiamo riscoprire e apprezzare. Questo il messaggio di positività che vuole trasmettere il calendario 2021 di Inclusione andicap Ticino, per la prima volta da molto tempo realizzato con immagini di persone con disabilità che hanno deciso di prestare il proprio volto (in passato il calendario racchiudeva invece disegni che illustravano le varie tipologie di andicap).

Strumento principale di raccolta fondi

Da oltre vent’anni, è stato sottolineato dal direttore Marzio Proietti, la vendita del lunario – con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul tema dell’andicap e sull’importanza dell’inclusione – rappresenta lo strumento principale di raccolta fondi grazie ai quali sostenere parte delle attività e dei servizi offerti su tutto il territorio cantonale dall’associazione nata nel che dal 1973. 

Spedito a tutti i fuochi del Bellinzonese e all’indirizzo di soci e sostenitori (in totale sono state inviate oltre 26’000 lettere), il calendario racchiude le piccole gioie (con tanto di hashtag #piccolegioie) delle persone che hanno accettato di partecipare alla campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi. Tra queste anche Barbara Veccia e Denise Carniel, presenti alla conferenza stampa di presentazione nella sede di Inclusione andicap Ticino di Giubiasco. Ipovedente dal 2003, Barbara sottolinea come, tre anni fa, il cane guida Beauty l’abbia aiutata a guardare avanti con maggiore positività. «Il suo arrivo è stato un cambiamento totale, anche dal punto di vista sociale», afferma mentre il suo labrador la guarda con occhi dolci. «Le barriere architettoniche possono esistere, ma scardiniamo quelle emotive», ha dal canto suo detto Denise, per la quale non c’è nulla di più prezioso di ridere e scherzare con i suoi amici. Denise, confrontata con disabilità fisica, ha in particolare espresso il desiderio di vivere in una società ancora più inclusiva, che metta al centro la persona. «Una società che è capace di prendermi per mano e festeggiare le mie piccole gioie».

c’è ancora da fare

Con o senza andicap, è stato sottolineato da Sara Martinetti (responsabile della comunicazione di Inclusione andicap Ticino), siamo insomma tutte persone con storie, caratteristiche, difetti, pregi, speranze e paure differenti. Tutte legate da un filo comune: la ricerca della felicità, anche attraverso piccole cose. Un valore che assume ancor più significato in questo periodo di crisi dovuta alla pandemia. 

«In Ticino si è fatto molto, ma mancano ancora alcuni dettagli», ad esempio rampe troppo ripide, marciapiedi troppo alti, corrimano non idonei e ascensori inesistenti. Secondo la loro esperienza, Barbara e Denise concordano sul fatto che, nonostante i notevoli progressi osservati negli ultimi anni, la problematica delle barriere architettoniche è ancora presente. «Scomparirà quando ci sarà piena spontaneità a base delle decisioni delle persone con disabilità: dove andare, come e con chi».

In particolare con le Ffs, ma anche con Comuni e Cantone, Inclusione andicap Ticino ha da anni instaurato una collaborazione nell’ambito della costruzione o della ristrutturazione di edifici pubblici. «Spesso, nella progettazione di un opera, risulta però difficile conciliare le varie esigenze delle persone che presentano differenti tipi di andicap», afferma il direttore Proietti, che ricorda in generale come l’accessibilità sia ancora un po’ percepita come un concetto di adeguamento e non di normalità.

Per sostenere l’associazione e ordinare il calendario 2021 è possibile visitare il sito web www.iosostengo.ch, dove è presente anche una serie di video-storie che raccontano le esperienze e le testimonianze dei protagonisti che hanno partecipato alla compagna.