Bellinzonese

Lo sfogo dell'imputata: 'Vi prego, credetemi, sono innocente'

Terminato il dibattimento in appello, la 41enne russa ha ribadito di non essere un'assassina. La sentenza verrà pronunciata settimana prossima

L'ergastolo o la libertà? La Corte d'appello con gli assessori giurati decideranno settimana prossima (Ti-Press)
1 ottobre 2020
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In lacrime e con il respiro corto, è stato un intervento molto forte quello dalla 41enne russa al termine del dibattimento volto a verificare la sentenza di primo grado che l'ha condannata all'ergastolo per assassinio. «Vorrei ringraziare la Corte e tutti coloro che hanno partecipato al processo per l'attenzione, i miei avvocati, il console, il direttore e i collaboratori della prigione in cui sono detenuta», ha esordito tradotta dall'interprete di lingua russa. «Ci sono diversi cittadini in Svizzera e in Russia che stanno seguendo questo processo, che mi compatiscono, in tanti pregano per me nelle chiese, sono molto grata per questo». Su cosa provi adesso, l'imputata ha spiegato «sento amarezza, soffro per l’ingiustizia che ho subito, mi hanno accusata e condannata per qualcosa che non ho fatto, io non ho nulla a che vedere con questo orribile delitto. Avete messo in prigione una persona innocente, non sono un'assassina, sono una povera donna che si è trovata in questa circostanza difficile».

La 41enne ha ricordato il vissuto difficile illustrato anche nell'arringa dai suoi difensori. «Non ho avuto fortuna nella mia vita. Sono cresciuta senza padre e ho subito tante violenze durante il primo matrimonio in Russia. Ho dovuto prendere la decisione non facile di divorziare. Ma l’orrore più grande è iniziato quando ho sposato il mio nuovo marito, poi la prigione che mi ha costretta a stare lontana dalle mie figlie dopo la condanna all’ergastolo. Condanna con cui non sarò mai d'accordo. Ho passato questi due anni con sentimenti di forte stress e paura». Infine l'ultimo disperato appello: «Ascoltatemi per favore, non ho commesso questo delitto, vi prego. Io spero tanto nella giustizia, prima di prendere una decisione ponderate tutto quanto, la mia vita è nelle vostre mani. Vi prego di assolvermi e lasciarmi andare. Non sono una criminale». La sentenza è annunciata per giovedì prossimo.