La casa intergenerazionale della cultura e delle associazioni potrebbe essere realizzata all'oratorio di Giubiasco, dove il cantiere è per ora sospeso
Lo scorso giugno il messaggio municipale per l'acquisto dell'ex ospedale di Ravecchia era stato sospeso per esigenze organizzative del proprietario (Armasuisse); ora l'Esecutivo ha deciso di rinunciarci definitivamente, o almeno per il prossimo ventennio. Lo ha dichiarato stamane il sindaco Mario Branda a margine della conferenza stampa organizzata per presentare i risultati degli audit che hanno analizzato gli importanti sorpassi di spesa su tre progetti comunali. Di conseguenza i soldi risparmiati (spesa ipotizzata 6,6 milioni) potranno essere investiti in parte per coprire i costi non ancora coperti nella ristrutturazione dell'oratorio di Giubiasco, ovvero uno dei tre progetti sopracitati e l'unico non ancora concluso.
Proprio all'oratorio di Giubiasco, ha aggiunto il sindaco, si può ipotizzare la creazione di una casa intergenerazionale della cultura e delle associazioni. «L'ipotesi è stata esposta per la prima volta ieri sera alla Commissione della gestione e dell'edilizia. Ora l'idea è quella di istituire un gruppo di lavoro», ha spiegato Branda. Uno dei tre blocchi dello stabile è già occupato della fondazione Vita Serena; sarebbero quindi gli altri due a prestarsi per attività aggregative, sociali, culturali, a ospitare una biblioteca e associazioni. Un'idea che «rispecchia l'intenzione originale che aveva il Municipio di Giubiasco», ha sottolineato il vice sindaco Andrea Bersani. La richiesta di credito suppletorio per questo cantiere bloccato dallo scorso aprile è attesa verosimilmente per la metà di dicembre. Il superamento previsto allo stato attuale è rispetto al progetto iniziale del 29% in più, da circa 8 milioni a 10,3.