Bellinzonese

Biodiversità a Bellinzona, che fine ha fatto il progetto?

Lo chiede il consigliere Bang ricordando le rassicurazioni municipali dell'anno scorso e osservando gli attuali sfalci di prati e aiuole

17 settembre 2020
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Durante il lockdown “abbiamo potuto constatare che le aiuole e altre superfici verdi di Bellinzona sbocciavano di fiori. La presenza di api ed insetti era maggiore. Terminato questo periodo si è tornati alla tradizionale gestione”. Perciò – chiede il consigliere comunale Henrik Bang, per il gruppo Unità di sinistra, in un'interrogazione al Municipio – a che punto è lo sviluppo della strategia sulla biodiversità urbana?”. Lo chiede ricordando che nelle risposte a una sua interrogazione dell'anno scorso il Municipio ribadiva che “le sfide future, in relazione al fenomeno del cambiamento climatico in atto e coerentemente alle aspettative della popolazione, impongono anche a Bellinzona un'attenzione particolare a favore del promovimento della natura in città”. L'Esecutivo si era poi detto favorevole verso un progetto per la promozione della biodiversità in ambito urbano: “Spazi verdi di qualità finalizzati al promovimento della biodiversità in ambito urbano, non solo andranno correttamente progettati, ma dovrà essere garantita loro un’adeguata cura, a garanzia del mantenimento nel tempo e quindi dell’investimento fatto. Successivamente dovrà venir promossa ed elaborata una strategia specifica per sviluppare progetti mirati e sinergici”.

Le domande 

Vi sono già superfici verdi che vengono gestite in modo estensivo e con degli sfalci tardivi? Vi sono progetti d'interconnessione e di valorizzazione di boschi a favore della biodiversità? Quali studi e con quale tempistica sono stati assegnati agli specialisti esterni? Sono state inoltrate richieste di sussidi al Cantone e/o alla Confederazione? Quanti e quali sono i biotopi d'importanza nazionale e cantonale sul territorio di Bellinzona? Con quali strumenti e programmazione viene regolata la gestione finalizzata alla conservazione e protezione della natura? Per quale motivo un biotopo d'importanza nazionale come lo stagno del Motto Grande di Camorino non viene adeguatamente gestito con finalità naturalistiche da oltre due anni? Come viene gestita al suo interno la presenza di tartarughe e pesci esotici? Vi sono zone di protezione assoluta? Come vengono regolate queste utilizzazioni?