Bellinzonese

Petrolchimica, ‘il Municipio si attivi per il risarcimento’

La Commissione edilizia del Cc di Bellinzona invita a stanziare il milione di franchi, ma rivolge al Consiglio comunale alcune richieste

Ti-Press
16 settembre 2020
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Sì unanime della Commissione edilizia del Consiglio comunale di Bellinzona al milione di franchi chiesto dal Municipio per poter smantellare le infrastrutture superficiali ancora presenti nel sedime dell'ex Petrolchimica di Preonzo, fase dopo la quale il Cantone procederà con approfondite analisi del terreno indispensabili a decidere quale opera di bonifica sarà necessaria (costo stimato 20-25 milioni) per evitare l'avanzare dell'inquinamento già ravvisato in alcuni punti. La Commissione edilizia (relatore Bixio Gianini) nell'invitare il plenum del Cc a votare il credito avanza alcuni auspici. “Nonostante il perturbatore per comportamento sia fallito nel 1996 (ultimo proprietario il gruppo petrolifero libico Tamoil) e perciò difficilmente potrà essere chiamato alla cassa”, l'Edilizia confida che “qualora fossero ancora possibili azioni giuridiche contro gli inquinatori, il Municipio si faccia parte attiva per ottenere ogni risarcimento”. La Commissione auspica altresì che qualora i lavori di risanamento dovessero aumentare il valore dei fondi sottoposti a bonifica, “una congrua parte delle spese sostenute venga accollata ai proprietari” attuali, ossia la Gerre Sa di Locarno, facente parte del gruppo Piero Ferrari, che li comprò per un solo franco nel 2005. I commissari segnalano infine che i lavori di risanamento avverranno in un comparto tutt'oggi in zona di pericolo a causa della frana del Valegion, da qui la richiesta che si assicuri la debita sicurezza per gli operai.

Cosa dice la legge

Da notare che il comparto inquinato comprende, oltre al terreno ex Petrolchimica, anche i fondi adiacenti di proprietà del Patriziato di Preonzo (su una cui parte è stato realizzato in diritto di superficie lo stabilimento della ditta Ecotechnology) e della Città di Bellinzona. La Legge sulla protezione dell'ambiente statuisce che chi è all'origine di un inquinamento deve anche sopportarne le spese di risanamento. Se, in un caso di risanamento, sono coinvolte più persone, queste se ne assumono i costi proporzionalmente alla loro parte di responsabilità nel causare l'inquinamento. In tal modo è chiamato in causa in primo luogo il cosiddetto 'perturbatore per comportamento' (ossia il responsabile dell'inquinamento) e soltanto in secondo luogo il 'perturbatore per situazione' (vale a dire il titolare). Quanto all'esecuzione dei lavori, inizialmente si era ipotizzato di affidarla alla Gerre Sa; poi, dopo discussioni con la stessa Sa e con la Sezione cantonale protezione acqua, aria e suolo, si è convenuto di affidare la committenza alla Città, anche per approfittare appieno dei sussidi cantonali e federali. Di qui la richiesta di credito.

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