Dopo la Fondazione per la tutela del paesaggio si schierano anche il Patriziato di Prato Vallemaggia e il Municipio di Lavizzara
Anche il Patriziato di Prato Vallemaggia e il Municipio di Lavizzara si oppongono alla posa di un'antenna radiodirezionale sul massiccio del Campo Tencia, in un'area situata in territorio di Faido. Area che confina con terreni di competenza valmaggese. L'opposizione si aggiunge a quella già inoltrata dalla Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio, come pubblicato dalla 'Regione' il 4 settembre. In apertura i due enti valmaggesi fanno leva sull'aspetto formale della lingua inglese e tedesca utilizzata dall'istante (la società ginevrina Mc Kay Brothers che intende offrire a propri clienti un collegamento di rete con i grandi centri delle borse europee) nell’importante documentazione tecnica allegata alla domanda di costruzione: “In un Cantone la cui lingua ufficiale è l’italiano, l’obiettivo della pubblicazione – ossia informare chiunque possa rivendicare un fondato interesse e avvisare la popolazione su un progetto importante che ha un impatto considerevole sull’opinione pubblica – non può dirsi raggiunto”, si legge in un comunicato.
L’antenna è prevista sul mappale 1632 di proprietà del Patriziato di Gribbio, piccolo villaggio situato fra Chironico e Dalpe, nelle immediate vicinanze della proprietà del Patriziale di Prato Vallemaggia: “Considerata l’importanza dell’opera, già peraltro ravvisata a suo tempo dal Comune di Faido, i promotori avrebbero dovuto contattare direttamente Patriziato di Prato e Comune di Lavizzara, ciò che non è stato fatto”. A nessuno dei due è giunta un’informazione precisa, malgrado s'intenda installare un’antenna a pochi metri dal confine. “Ciò non è ritenuto accettabile pensando anche alla fase di costruzione, in cui è quantomeno prevedibile che il cantiere interesserà le proprietà della giurisdizione dei due enti locali, rischiando anzi di superare il limite”.
Quanto all'aspetto paesaggistico, l’antenna “segnerà indelebilmente, e verosimilmente per vari decenni, il territorio alpino incontaminato, patrimonio di tutti, in una regione oltretutto di grande interesse escursionistico”. E che dire dell’inquinamento elettromagnetico generato: “Non ancora sufficientemente approfondito dalle competenti autorità (come dimostrano le resistenze da parte di alcuni Cantoni alle nuove tecnologie impiegate dalla telefonia mobile) interesserà evidentemente alla pari i due versanti della montagna”.
Da parte dei promotori l’ubicazione scelta è ritenuta l’unica possibile: “La conclusione, che non possiamo condividere, ci porta inevitabilmente a esprimere dei dubbi sulle finalità dell’operazione, chiaramente indicata nella documentazione allegata, in linea con gli scopi dell’istante. Si vuole, come si capisce dalla relazione tecnica in inglese e tedesco, mettere in rete trader dei centri mondiali da Mumbai a Londra (e per essi una nicchia privilegiata di speculatori?) con un’innovativa tecnologia telematica al servizio dei mercati finanziari, che permette lo scambio di un alto numero d'informazioni a grande intensità”. Patriziato e Comune si sarebbero aspettati che l’installazione potesse in un qualche modo servire anche alla popolazione locale: “Ma di questo nulla di che, stando a
quanto ci è dato sapere”.