Bellinzonese

'Ai suoi psicoterapeuti racconti tutta la verità'

L'imputato ammette i tre soprusi sessuali ai danni della figlia ma fatica a ricostruirli nel dettaglio. La Corte mette in dubbio il reale numero degli episodi

8 settembre 2020
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Si cela una situazione familiare complicata dietro gli abusi e le botte ai danni dei figli del 55enne comparso questa mattina di fronte alla Corte delle Assise criminali di Leventina. Dall’istruttoria è emerso il profilo di una padre violento, solito a sferrare sberle, calci e colpire i bambini con oggetti (mestoli e ciabatte). In alcune occasioni ha provocato segni ed ematomi. «Erano molto attivi e difficili da gestire. A volte si picchiavano, gli dicevo di smetterla, ma non funzionava. E allora picchiavo anch'io». Complicato era anche il rapporto con la moglie, incrinatosi in maniera particolare nei due anni precedenti all’arresto, quando sono avvenuti anche i soprusi sessuali ai danni della bambina. «Avrei dovuto chiedere aiuto, ma ero in vortice dal quale non sono riuscito ad uscire - ha affermato in aula l’imputato, che riconosce i fatti così come descritti nell'atto d'accusa -. So di avere sbagliato: me ne rendo conto, ogni giorno. Chiedo ancora scusa ai miei figli. È una croce che porterò per tutta la vita». 

Il giudice Mauro Ermani si è tuttavia mostrato dubbioso sul numero dei soprusi sessuali perpetrati ai danni della figlia: «ai suoi psicoterapeuti racconti tutta la verità», ha detto il giudice all’imputato. In aula l'uomo ha infatti fatto fatica a ricostruire nel dettaglio quanto accaduto in quelle occasioni. «Sono tre episodi, non cento: è difficile non ricordarli», ha aggiunto Ermani. «Gli episodi sono tre, non di più», ha ribadito il 55enne, contestando che il fatto di non rammendare i dettagli faccia presumere che gli episodi siano stati molti di più. «È stata una mia mancanza, forse di affetto. Non so cosa mi sia passato per la testa». 

Da quando è stato scarcerato, l'uomo sta seguendo una terapia per lavorare sulle sue fantasie sessuali. Quale misura sostituiva, è stato inoltre disposto il divieto di avvicinarsi o di contattare, anche tramite terzi, i suoi figli. 

Nel pomeriggio parola alle parti

Nel pomeriggio la parola passerà alle parti, rappresentate dal procuratore pubblico Pablo Fäh e dall'avvocato difensore Marco Cocchi. Presente in aula anche l'avvocata Maria Galliani, rappresentante dell'accusa privata. 

 

 

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