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Maremmani ed escursionisti, le regole per ridurre i rischi

Agridea ha sviluppato un apposito portale, cartelli segnaletici, un video, un fumetto e una mappa interattiva che forniscono utili consigli

Un'immagine tratta dal fumetto pubblicato da Agridea
18 agosto 2020
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Cani da protezione delle greggi ed escursionisti: quale il comportamento corretto da tenere in caso di incontro ravvicinato? Dopo i servizi pubblicati dal nostro giornale il 12 e il 13 agosto, nei quali si è dato spazio dapprima all’appello di un operatore territoriale dell’alta Val di Blenio affinché le parti riapprofondiscano la questione a fronte delle diverse segnalazioni inviategli da persone reduci da aggressioni, e successivamente all’opinione del segretario agricolo cantonale che evidenziava le varie problematiche connesse fra loro, sui social il dibattito è tuttora intenso. Emerge talvolta un certo disorientamento – alimentato forse anche da pregiudizi verso gli amici a quattro zampe selezionati per questo importante compito – sulle regole da seguire per chi si trovasse ad avvicinarsi o ad attraversare greggi protette da cani maremmani.

Informazioni gratuite

Il portale www.protezionedellegreggi.ch, sviluppato e gestito dalla centrale di consulenza agricola Agridea, mette a disposizione gratuitamente di tutti gli interessati ampio materiale informativo, compresi una mappa interattiva sempre aggiornata che indica le zone alpestri elvetiche sorvegliate da cani da protezione (attualmente in Svizzera si contano oltre duecento esemplari, il cui numero è destinato ad aumentare di anno in anno), un simpatico fumetto e un video didattico della durata di alcuni minuti. Le stesse indicazioni, utili nel momento in cui si pianificano delle gite in altura, vengono riassunte sull’apposita segnaletica posizionata lungo i sentieri in prossimità delle greggi dotate di cani da protezione.

Primo, mantenere la calma

Emerge che sono davvero molte le ‘cose’ da sapere, anche solo per comprendere il contesto generale in cui escursionisti e biker si muovono in cerca di svago. Incominciamo dal cane da protezione, solitamente di razza maremmana abruzzese selezionata nei secoli per attribuirla a questo scopo partendo proprio dal suo istinto protettivo, che va però adeguatamente sviluppato da specialisti del campo. La formazione dei giovani esemplari inizia in tenera età, attorno ai due-tre mesi, e avviene a stretto contatto con le pecore; segue quindi l’inserimento nel gregge, all’interno del quale il giovane cane assume il compito di scacciare i nemici naturali quali cani selvatici, lupi, orsi e linci. Compesi gli escursionisti e il loro cani da compagnia. Escursionisti, specie chi teme qualsiasi tipo di cane, invitati ad attenersi ad alcune regole basilari. Se il maremmano si avvicina abbaiando – la mole e i latrati cavernosi possono impressionare – è necessario mantenere la calma e lasciargli il tempo di valutare la situazione, perché il suo scopo non è attaccare ma dissuadere. Inutili e controproducenti gesti minacciosi compiuti agitando bastoni, lanciando sassi o urlando, come pure fissarlo negli occhi (viene preso come una sfida) e muoversi o scappare correndo (peggio ancora dandogli le spalle), ciò che lo incita a inseguire; e chi si trovasse in sella a una Mtb, è invitato a scendere e spingerla. In caso di necessità i bastoni da escursionismo possono comunque tenere i cani a distanza, ma solo se tenuti puntati a terra davanti a loro.

Se si calma oppure no

Il cane da protezione resterà lì, osservando la situazione e abbaiando, finché non riterrà il ‘proprio’ gregge fuori pericolo. Non appena avrà accettato la presenza dell’escursionista e smesso di abbaiare, si potrà riprendere a camminare con passo lento e tranquillo. Se non si calma, è necessario ancora una volta evitare gesti bruschi; bisognerà quindi indietreggiare lentamente camminando all’indietro o trascinando i bastoni dietro di sé, così da uscire dal suo campo d’azione e cercare un percorso alternativo che distante dal gregge. Se non ci sono alternative, anche perché magari gli animali al pascolo possono occupare una vasta area, è possibile attraversarla procedendo lentamente, senza infastidire gli stessi né provocare il cane; se quest’ultimo però impedisce il passaggio, non resta che tornare indietro. Al contrario, reagire in modo impulsivo ad esempio forzando il passaggio attraverso il gregge, può nel peggiore dei casi indurre il cane da protezione a mordere.

Cani da compagnia alla larga

Da notare che i maremmani sono più vigili e reattivi all’imbrunire e durante la notte, come pure durante gli spostamenti del gregge. E poiché reagiscono in modo assai più aggressivo in presenza di predatori e di altri animali, in caso di escursioni in zone soggette a protezione delle greggi è vivamente sconsigliato portare con sé cani da compagnia; in ogni caso il proprio cane va tenuto al guinzaglio per evitare che si avvicini senza controllo alle greggi. Anzi, se accompagnati da Fido, bisogna fare il possibile per stare alla larga dai pascoli vigilati. In parole povere, mai attraversarli col proprio cane e, anzi, all’occorrenza fare il giro più largo possibile o tornare sui propri passi. E se dovesse scoppiare una lite tra Fido e maremmano, si consiglia all'escursionista di lasciare libero il proprio cane, evitare di prenderlo in braccio e intromettersi, a meno che voglia correre il rischio di venire ferito.

Il percorso da seguire per chi intende farne uso

Fra i commenti apparsi sui social, taluni mettono in dubbio che i cani all’origine di recenti aggressioni registrate nell’Alto Ticino fossero maremmani ufficialmente riconosciuti per il loro ruolo da protezione delle greggi. Come spiega Agridea, l’allevatore di bestiame da reddito interessato al suo acquisto, deve innanzitutto fare richiesta all’Ufficio cantonale preposto alla consulenza sulla protezione delle greggi. “Ciò deve avvenire con largo anticipo – sottolinea Agridea – poiché l’allevamento e la formazione di cani da protezione, come pure la loro pianificazione e preparazione all’impiego, richiedono tempo”. Tra la presa di contatto con le autorità preposte e un eventuale collocamento al pascolo possono passare da uno a due anni. Peraltro non vi è certezza della reale possibilità di dotarsi di cani da protezione ufficialmente riconosciuti: affinché la richiesta di un agricoltore possa venire evasa devono essere soddisfatti diversi presupposti. In particolare, la consulenza cantonale in materia di protezione delle greggi, il servizio di consulenza per la prevenzione di incidenti in agricoltura e il servizio specializzato in cani da protezione del bestiame sono chiamati a confermare se e a quali condizioni la tenuta e l'impiego di maremmani sono possibili, sensati e indicati, come pure se la gestione dei conflitti e la tenuta conforme alle prescrizioni sono possibili. I cani devono essere formati da un’associazione di allevamento riconosciuta e registrati dall’Ufficio federale dell’ambiente. Dopo aver assolto la formazione di base, all’età di 15-18 mesi devono superare una prova d’idoneità all’impiego, affinché possano mantenere la registrazione in qualità di cani da protezione del bestiame ufficiali. Oltre ad essere tutelati sul piano legislativo, i detentori e gli allevatori di cani da protezione del bestiame ufficiali sono sostenuti sia finanziariamente che con la consulenza fornita nell’ambito del programma nazionale per la protezione delle greggi.

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