Il Municipio vuole fare piena luce: interrogato tutto il personale. Direttore e municipale restano per ora al loro posto.
Case anziani di Bellinzona e 21 morti per Covid in quella di Sementina: il direttore Silvano Morisoli e il municipale Giorgio Soldini devono essere sospesi, come analogamente accaduto per i sorpassi di spesa nelle opere pubbliche? No, secondo l’Esecutivo cittadino. Come spiegato dal sindaco Mario Branda rispondendo ieri sera in Consiglio comunale alle interpellanze dell’Mps, «non si può fare giustizia sommaria senza avere riscontri che supportino determinate affermazioni fatte in modo anonimo da parte di collaboratori e familiari di ospiti deceduti, secondo cui il problema è stato originato da colpe e incompetenze. Dietro l’anonimato possono nascondersi persone in buona fede ma anche persone che possono avere ragioni recondite non verificabili. E in effetti molti nostri collaboratori che hanno mostrato la faccia, espongono i fatti in modo ben diverso». Per non lasciare nulla di non verificato, il Municipio ha dal canto suo «aperto un’inchiesta amministrativa: sono stati interrogati tutti i collaboratori dei due piani Covid di Sementina. Gli esiti, una volta noti, saranno messi a disposizione delle autorità penali e amministrative cantonali che lo richiedessero». Se medico cantonale e Commissione di vigilanza sanitaria «ce lo chiederanno, collaboreremo molto volentieri». Insoddisfatte le interpellanti.
Creare o no una casa della cultura a Bellinzona? La mozione dei Verdi, presentata nel giugno 2017 e che il Municipio fino ad oggi chiedeva di respingere ma che alla fine ha deciso di sostenere, è stata ampiamente accolta dal Consiglio comunale riunito anche ieri sera in seduta ‘extra muros’ nella palestra di Sementina. Con 43 sì, 2 no e 3 astenuti il plenum incarica dunque l’Esecutivo di avviare una riflessione su come individuare una struttura confacente nella quale dare spazio a occasioni e ad associazioni culturali. A nome dei Verdi Ronnie David ritiene che «concretizzare il progetto rappresenti un segno di riconoscimento verso tutte quelle realtà attive sul territorio che fanno vivere la città contribuendo a non renderla solo un dormitorio». Tutti o quasi d’accordo, come si è visto, sul principio. Quanto al luogo sono due le opzioni aperte: da una parte l’ex ospedale di Ravecchia che la Città intende comprare dalla Confederazione ma che quest’ultima all’ultimo momento ha comunicato di voler occupare parzialmente per inserirvi temporaneamente una Corte del Tribunale penale federale di Bellinzona in attesa della sistemazione dell’ex Pretorio di viale Franscini; dall’altra una superficie che verrà ricavata nell’ambito del riorientamento del comparto Officine Ffs. Entro fine estate – ha rilevato il municipale Roberto Malacrida – la Confederazione comunicherà la propria decisione. L’ex ospedale, ricordiamo, viene indicato dall’Esecutivo come possibile sede del Dicastero opere pubbliche (Dop) e ambiente costretto a lasciare l’attuale per far spazio al terzo binario fra Bellinzona e Giubiasco. In questo ambito la Sinistra ha lanciato nei mesi scorsi l’idea di riservare almeno un’ala a eventi culturali e associativi. All’interpellanza di Alice Croce Mattei (Ppd) che chiedeva se il Dop non possa trovare sede nelle ex scuole di Ravecchia, il Municipio ha risposto picche: opzione scartata perché lo stabile è ritenuto troppo piccolo e inoltre trasformarlo in edificio amministrativo richiederebbe una oltremodo onerosa ristrutturazione globale trovandosi in uno stadio di vetustà molto avanzato.
Un contributo massimo di 200’000 franchi per l’anno corrente (1’500 franchi a ragazza/o) da destinare alle ditte di Bellinzona che assumono un apprendista domiciliato che intende avviare la propria formazione professionale. Un incentivo che il Ppd, con sostegno interpartitico, ha proposto in questo periodo di grande incertezza, dovuta alla crisi generata dal Coronavirus, per incentivare l’inserimento delle ‘giovani leve’ nel mondo del lavoro attualmente alle prese con un’importante crisi. Escluse dall’aiuto le aziende pubbliche e le associazioni/fondazioni già al beneficio dei sussidi cantonali. L’idea, sostenuta all’unanimità dalla Commissione Gestione e anche dal Municipio a precise condizioni, è piaciuta al plenum che l’ha accolta con 43 sì, zero contrari e 5 astenuti. Il Cantone intende dal canto suo riconoscere, sempre alle ditte, un ulteriore aiuto di 2’000 franchi per ogni nuovo tirocinante. Bocciata – con 7 sì fra Mps, Pc, Verdi e Lega, 39 no e 3 astenuti – la mozione di Manuel Donati (Lega) volta a istituire la gratuità del Trasporto pubblico per i giovani sotto i 18 anni (studenti fino a 25 anni). La spesa a carico della Città sarebbe stata per il 2019 di 400mila franchi. In definitiva il plenum preferisce l’attuale sistema che richiede il pagamento.
Duecento franchi alla nascita del figlio, alcuni rotoli di sacchi della spazzatura nei primi due anni di vita, un abbonamento gratuito alle ‘Lettere ai genitori’ di Pro Juventute, un incentivo di 50 franchi per frequentare il corso della Croce Verde ‘Emergenze pediatriche’. Il pensiero di benvenuto alle famiglie per l’arrivo di un nuovo figlio – proposto dal Ppd – non ha fatto breccia fra i consiglieri che lo hanno bocciato con 28 no, 17 sì e 5 astenuti. Un aiuto che taluni Comuni prima dell’aggregazione concedevano. Non la Città. Il Municipio, calcolando un onere annuo di 160mila franchi, ha mostrato pollice verso ritenendolo un aiuto diretto a pioggia identico per benestanti e meno abbienti. Tutti o quasi d’accordo invece sulla mozione dell’ex consigliere Federico Rossini (Plr) che sollecitava un maggiore impegno del Comune di Bellinzona verso la mobilità dei propri apprendisti. In tal senso la Città, recita il testo del nuovo articolo 74 del Regolamento organico dei dipendenti, dovrà “promuoverne la mobilità attraverso stage e altre forme di esperienze formative in enti pubblici o aziende private a livello cantonale, nazionale e internazionale”.