Il Consiglio di Stato risponde all'interpellanza Mps che ipotizzava una malagestione e altri problemi nella struttura di Sementina
La situazione venutasi a creare nelle strutture sanitarie di Sementina durante il periodo più intenso della pandemia (nella casa anziani, ricordiamo, ci sono stati 21 morti accertati per coronavirus) non è la prima ad aver provocato la reazione dell'Mps, che già lo scorso anno e nei primi mesi del 2020 parlava di malagestione del Centro Somen. Ma diverse segnalazioni indicate nell'interpellanza firmata da Angelica Lepori, Simona Arigoni e Matteo Pronzini non hanno trovato riscontro nella risposta del Consiglio di Stato datata 10 giugno.
Ad esempio non vi è riscontro di presunte vessazioni al personale curante da parte della capostruttura. "Dalle informazioni ricevute dalla Città di Bellinzona, quanto affermato nella domanda non risulta. Nel periodo in esame vi sono state regolari riunioni di équipe con il personale curante, la direzione dell'Istituto, i rappresentanti sindacali e anche una delegazione del Municipio", sottolinea il Consiglio di Stato. Dalle stesse riunioni, aggiunge il governo, non emerge neppure che la capostruttura cambierebbe i turni del personale senza informarlo e - si legge sull'interpellanza - "provvedendo ad ammonirlo verbalmente qualora non fosse d'accordo favorendo sempre alcune persone fedeli".
Sulla domanda relativa al burnout, il Consiglio di Stato elenca (sulla base dei dati forniti dalla Città) quanti giorni di malattia sono stati registrati nel 2019: assenze fino a una settimana per 76,5 giorni, assenze superiori a una settimana per 1'450 giorni, di cui 1'033 dovuti a sei casi di inabilità lavorativa che si è protratta oltre ai 3 mesi, ma che non sono riconducibili al burnout. Per quanto riguarda l'assenza di un locale pausa/ristoro, il governo scrive che il tema è noto e che la struttura "non ha oggi la possibilità di destinare spazi appositi per le pause del personale". Tali pause, viene spiegato, sono effettuate in uno spazio adibito nella sala pranzo o, durante la bella stagione, nella corte esterna.
I deputati Mps chiedevano anche lumi sul numero di ricoveri al pronto soccorso da parte di pazienti del Centro Somen. Il CdS risponde che dall'inaugurazione avvenuta a gennaio 2017 fino a fine 2019 vi sono stati 167 casi, ovvero l'11,2% dei 1'495 pazienti dimessi in totale. Tali ricoveri d'urgenza in ospedali del Cantone, viene precisato, "si sono resi necessari a causa del peggioramento dello stato clinico del paziente durante la degenza. Il decadimento psico-fisico e/o la fragilità dovuti a una recente malattia acuta, prima del soggiorno al Centro Somen, avevano esposto il paziente a un maggiore rischio di complicazioni, per le quali, in base alla gravità, si giustificava il ricovero in ambito acuto".