L'esecutivo risponde a un'interpellanza sul gruppo di giovani che sarebbe coinvolto nella rissa del bar Viale a Bellinzona. Approvati consuntivo e area svago
La popolazione di Cadenazzo potrà godere di una nuova zona di svago in zona Sottomontagna. Così ha infatti deciso il Consiglio comunale durante la seduta di ieri sera, approvando il relativo credito di 252mila franchi. Il progetto prevede di realizzare una nuova oasi ludica e di incontro, immersa nella natura e adatta a tutte le fasce d’età che ospiterà un parco giochi, una zona fitness, un’area da gioco con pavimentazione, una riservata ai picnic e una ai cani. Il progetto fa seguito alla mozione presentata nel 2018 dal gruppo politico L’Altra Cadenazzo che chiedeva all’esecutivo di valutare la realizzazione di un parco pubblico in zona Sottomontagna. Un comparto (che fino a luglio 2017 ospitava l’ecocentro comunale) ritenuto ideale dal Municipio per accogliere l’area di svago poiché al di fuori della zona trafficata e a due passi dal bosco. Sempre durante la seduta di ieri, il legislativo ha approvato il consuntivo 2019 che presenta un avanzo d'esercizio di 427mila franchi (invece del disavanzo previsto di 250mila franchi). Approvati anche lo scioglimento dell'Azienda comunale acqua potabile e alcune modifiche al Regolamento organico comunale.
Rispondendo a Davide Caccia (L'Altra Cadenazzo), il Municipio ha reso noto che "non è a conoscenza di elementi che possano confermare l'esistenza o meno della presunta gang di Cadenazzo". L'interpellanza di Caccia era stata inoltrata all'esecutivo in seguito alla testimonianza - pubblicata su questo giornale nelle scorse settimane - della madre di due dei sei giovani arrestati in quanto coinvolti nella rissa del bar Viale a Bellinzona il 6 giugno scorso. Articolo dal quale - attraverso le dichiarazioni dell'intervistata - emergeva che la rissa si tratterebbe solo dell'ultimo di una serie di episodi di violenza nei confronti dei suoi figli. La madre dei due giovani faceva particolare riferimento all'ultimo carnevale di Cadenazzo, dove sarebbe avvenuto un primo scontro tra le due fazioni. Un fatto - confermatoci anche dal procuratore pubblico Nicola Respini titolare dell'inchiesta - che non è stato riportato al Municipio dall'organizzazione dell'evento durante l'incontro avvenuto al termine della manifestazione. In quell'occasione, aggiunge l'esecutivo, "non sono stati riportati fatti di violenza o problematici riconducibili a quanto indicato nell'articolo giornalistico". Tuttavia si aggiunge che "qualora i fatti fossero confermati o vi fossero sufficienti elementi per ipotizzare la presenza di una gang, è ipotizzabile l'avvio di una collaborazione con i preposti servizi cantonali per tentare di ovviare a tale problematica". Sia la Polizia comunale che la Cantonale hanno confermato al nostro giornale, ricordiamo, di aver ricevuto le segnalazioni della donna.
Rispondendo a un'interpellanza di Mirto Fedeli (Plr), l'esecutivo ha comunicato che ad oggi non è ancora possibile quantificare l'impatto sulle casse comunali delle misure messe in atto dal Municipio di fronte alla pandemia di coronavirus (acquisto materiale di protezioni per i dipendenti, acquisto mascherine distribuite alla popolazione, consegna gratuita di un rotolo di sacchi rifiuti da 17 litri, riduzione tassa base raccolta rifiuti per le attività domestiche e interessi di ritardo delle imposte comunali). Dalla risposte fornite dall'esecutivo emerge che il servizio di spesa a domicilio attivato dal Comune in collaborazione con Abad (dal 16 marzo al 25 maggio) è stato utilizzato complessivamente 160 volte.