Primo bilancio a un mese dall'istituzione del fondo d'emergenza dotato di un milione di franchi. Per le persone più a rischio tavolo di lavoro Cantone-Comuni
Quindici richieste accolte per un aiuto complessivo di quasi 150mila franchi, due in fase di valutazione e tre respinte poiché non rispettavano le condizioni date, specie per la solvibilità e la necessità di non destinare l’aiuto straordinario ad esempio al pagamento d'imposte arretrate. Questo il primo bilancio che il municipale di Bellinzona Mauro Minotti, capodicastero Finanze, economia e sport, fa del fondo straordinario denominato ‘Aiuto d’emergenza all’economia locale’ istituito dalla Città di Bellinzona e in funzione dal 30 marzo. Dotato di un milione di franchi, ha come scopo aiutare in modo puntuale eventuali attori economici attivi nel comprensorio aggregato che dovessero trovarsi in carenza di liquidità a causa della crisi pandemica in corso. Fondo cui possono far capo, dopo aver già beneficiato degli aiuti di Confederazione e Cantone, per far fronte a spese inderogabili legate all’attività economica.
“Posso citare - spiega Minotti alla ‘Regione’ - il negoziante che in vista della ripresa fosse confrontato con una liquidità limitata a tal punto da non riuscire ad acquistare dai fornitori la merce da esporre sugli scaffali, e questo dopo aver pagato altre fatture inderogabili”. L’aiuto è andato in egual misura a beneficio di attività economiche attive nel settore della vendita di articoli di moda e accessori nonché di prodotti alimentari e bevande, della produzione e attività artigianali, della ristorazione e dell’estetica/parrucchieri. Metà delle richieste è giunta al Servizio comunale promozione economica dal quartiere centrale di Bellinzona e l’altra metà dai quartieri periferici. Il prestito, ricordiamo, ammonta a un massimo di 10'000 franchi ed è rimborsabile in 36 mesi senza interessi. Una mano viene data anche a quelle attività presenti in edifici di proprietà comunale: il Municipio ha deciso di condonare loro il pagamento dell’affitto per il periodo di chiusura dell’attività, fino a un massimo di tre mesi; in questo ambito ha altresì invitato i locatori privati a fare lo stesso.
Altre informazioni su cosa la Città può mettere in campo per aiutare la popolazione e le microimprese in difficoltà economiche arrivano dalla risposta che l’Esecutivo dà all’interrogazione della consigliera comunale Lisa Boscolo (Unità di sinistra), che lo sollecitava sulla necessità d'istituire un fondo sociale comunale. “Nelle prossime settimane, una volta passata la fase più acuta dell’emergenza, si tratterà di valutare la necessità di adottare ulteriori misure per garantire alla popolazione (privati cittadini, ma anche attori economici presenti sul territorio) quel sostegno necessario per superare il momento delicato e far fronte alle scadenze finanziarie fino a un ritorno alla normalità”, scrive il Municipio. In questo senso, ricordiamo, il Cantone ha attivato un tavolo di lavoro con i principali Comuni. “Bisognerà coordinare gli interventi con l’autorità superiore e definire, nel limite del possibile, strumenti uguali implementabili in ogni realtà comunale”. Peraltro il Municipio ricorda che la Città già dispone di un fondo sociale comunale, attraverso il quale ogni anno vengono elargiti aiuti alle persone più bisognose: “Occorrerà valutare se lo strumento è già sufficiente in quest’ottica o se dovrà essere potenziato”. Boscolo evidenziava anche le fasce di lavoratori fragili come chi lavora su chiamata, a ore o in nero. Anche per queste categorie, specifica il Municipio, le valutazioni andranno fatte nel tavolo di lavoro Cantone-Comuni. Tuttavia “per evidenti ragioni chi lavora in nero ponendosi al di fuori del quadro legale non può pretendere un aiuto da parte dell’ente pubblico”.
Quanto alle società sportive, culturali e artistiche, “sarà necessario valutare attentamente le reali necessità e i tempi di ripresa delle attività”. In tema di eventi e attività culturali il Municipio ha dato mandato ai propri servizi di “immaginare un piano di rilancio una volta che gli assembramenti saranno di nuovo permessi. Attualmente però non vi è alcuna certezza sulle tempistiche”. Infine la categoria dei commercianti che si garantivano la sopravvivenza economica grazie al Mercato del sabato. “Anche loro - ricorda l’Esecutivo - possono innanzitutto far capo al fondo di aiuto comunale. Altri aiuti potranno essere valutati nelle prossime settimane. Si tratterà anche di capire quando il Mercato del sabato potrà riprende, magari anche solo parzialmente come sta avvenendo altrove; un’ipotesi è il 23 maggio.