Il Municipio di Bellinzona risponde all'interpellanza dei Verdi. Il tema sarà tuttavia valutato in futuro nell'ambito del masterplan Progetto Sponda Destra
"Il Municipio non si è posto questo interrogativo. Semmai, nell’ambito del masterplan di sponda destra, con l’Ente autonomo Carasc andranno fatte delle valutazioni più generali sulla mobilità e sulle possibilità di accesso alla montagna di sponda destra che potranno eventualmente anche considerare la funivia Carasso – Baltico". Questa la risposta dell'esecutivo di Bellinzona all'interpellanza inoltrata ad inizio marzo dai consiglieri comunali per i Verdi Marco Noi e Roland David, i quali chiedevano alla Città di acquisire la funivia (di proprietà del Patriziato di Carasso) al fine di riaprirla al traffico dei passeggeri (oggi la teleferica è utilizzata unicamente per il trasporto di materiali). Una riapertura - scrivevano i due ecologisti - che molti proprietari di rustici e amanti della natura vedrebbero di buon occhio. Si tratterebbe inoltre - avevano inoltre fatto notare i membri del legislativo - di un'ottima occasione di rilancio turistico ed escursionistico, e permetterebbe al contempo di sgravare in parte la funivia Monte Carasso-Mornera, che soffre del successo legato al Ponte tibetano".
A questo proposito il Municipio ricorda che "l’assemblea patriziale si è già espressa in modo negativo su un ripristino della funivia per il trasporto passeggeri, privilegiando la realizzazione di una strada forestale". L'esecutivo precisa che le domande circa l'attuale condizione dell'impianto andrebbero poste direttamente al Patriziato, sostenendo che per tornare ad essere operativo per il traffico dei passeggeri l'impianto dovrebbe essere risottoposto a procedura per l’ottenimento della concessione, "ciò che presupporrebbe ingenti investimenti". L'esecutivo ribadisce che valutazioni "verranno fatte in ambito più generali con gli enti interessati sulla base delle indicazioni del masterplan di sponda destra".