Bellinzonese

Espocentro di Bellinzona, spunta l'idea di un polo fieristico

Il Municipio sta valutando come far evolvere la struttura, a partire dalla possibilità di riscatto comunale per circa 2 milioni di franchi

(Ti-Press)
22 febbraio 2020
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La Città di Bellinzona potrebbe rilanciare l’Espocentro. È quanto traspare fra le righe della risposta municipale data lunedì scorso a un’interpellanza dei Verdi che chiedeva lumi sulle difficoltà in cui verserebbero le società Espo Centro Sa (che amministra l’omonimo stabile) ed Espo Ticino Sa che gestisce gli eventi. Sul fatto che le due società non sarebbero sommerse da debiti (come invece sosteneva il portale Liberatv a metà gennaio) fa stato la parola data dal direttore Srecko Radosavljevic in un comunicato nel quale aggiungeva che gli eventi non sono a rischio. Fra i principali citiamo la fiera primaverile Espo Ticino, Castellinaria e Japan Matsuri.

Dare stabilità sul medio termine

«Con la Espo Centro Sa – ha spiegato lunedì il sindaco Mario Branda – vige una convenzione del 1983, aggiornata nel 2013 (in entrambi i casi con decisione del Consiglio comunale), che definisce la costituzione di un diritto di superficie a favore della società a fronte di una fideiussione garantita dal Comune per un massimo di 1’800’000 franchi. Il Comune aveva inoltre concesso alla medesima Sa un prestito di 650’000 franchi nel frattempo sceso a circa 550’000. L’esposizione finanziaria massima della Città raggiunge dunque la somma di questi due importi». Quadro che induce l’Esecutivo a ritenere che sul breve termine non si riscontrino criticità eccessive tali da mettere in pericolo gli eventi organizzati: per contro sul medio termine (2-6 anni) il Municipio «sta valutando come muoversi per dare stabilità e sviluppare un polo fieristico e congressuale nel comparto della Torretta».

Ipotesi: nuovi padiglioni e una sala congressi

La Città potrebbe rilevare la struttura? «La convenzione in essere prevede la possibilità di un riscatto da parte della Città nel 2023». Intervistato da Teleticino, il 15 febbraio Mario Branda è stato un po’ più preciso indicando che dopo il riscatto del diritto di superficie si tratterebbe di realizzare nuovi padiglioni e una nuova sala congressi nella zona retrostante (questa è già prevista dal Cantone insieme alla
Città nell’ambito della nuova palestra che prenderà il posto dell’attuale Palasport, ndr) e più a lungo termine eventualmente sostituire l’attuale stabile con una nuova struttura più efficiente e moderna e adatta alle nuove esigenze. Al vaglio anche un concorso rivolto a imprenditori interessati a realizzare e a gestire una struttura di questo tipo.