Bellinzonese

Interrogativi verdi sul terzo binario di Bellinzona

Dall'elettrosmog al rumore durante il cantiere fino alle conseguenze della linea in esercizio: molte domande per il Municipio

15 febbraio 2020
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Sono numerose le criticità sollevate dai Verdi di Bellinzona sul progetto del terzo binario (con tanto di nuova galleria parallela a quella di Svitto sotto Montebello) e della prevista fermata Tilo dietro piazza Indipendenza. In un’interpellanza indirizzata al Municipio i consiglieri Marco Noi e Ronnie David scrivono che quella delle radiazioni elettromagnetiche non sembra essere l’unica criticità presente: “I lavori necessari implicheranno infatti altri tipi di emissioni, tra cui vibrazioni e rumori per i brillamenti della roccia, inquinamento atmosferico e aumento di traffico provocato dai pesanti automezzi edili che si intende utilizzare per il cantiere”. Inoltre l’esercizio a regime per il traffico passeggeri e merci dei tre binari “potrà anch’esso avere un impatto fonico non indifferente”. Tutte cose note, di cui i Verdi chiedono però i dettagli, ritenendo necessario che il Municipio informi adeguatamente il legislativo e i cittadini sugli impatti della realizzazione di tutte le infrastrutture e dell’esercizio a pieno regime, così come debba presentare tutte le misure che possono essere impiegate affinché gli abitanti non siano costretti a subire i costi materiali e immateriali della realizzazione degli importanti progetti.

Fermata Tilo come pretesto per più merci?

Questo a cominciare dalle radiazioni elettromagnetiche nella palestra delle Scuole Sud. Sono notizia di pochi giorni fa (vedi ‘laRegione’ del 10 febbraio) le soluzioni tecniche e infrastrutturali trovate dalle Ffs per non superare i limiti concessi a livello federale con il nuovo campo magnetico che verrà generato dal terzo binario. Superamento che lo scorso giugno aveva indotto il Municipio a inoltrare opposizione all’Ufficio federale dei trasporti. Ora David e Noi chiedono di conoscere i dettagli della situazione attuale e delle soluzioni tecniche individuate per il terzo binario. Quanto al previsto secondo tunnel, chiedono di sapere quali conseguenze comporterà (su murata del castello ed edifici vicini) lo scavo con esplosivo. Altri lumi sono chiesti sul comparto che sarà rinnovato nei dintorni della prevista fermata Tilo: da una parte la bonifica del terreno dell’ex lavanderia Caviezel (quanto è inquinato?), dall’altra la demolizione dell’attuale sede del Dicastero opere pubbliche (è proprio necessaria?). Quindi l’impatto del cantiere ferroviario (durata, automezzi, rumori) e del futuro accresciuto traffico ferroviario (sarà compatibile con la qualità di vita che si vuole per la cittadinanza? Quali i rischi con le merci pericolose? La nuova fermata Tilo non è forse un pretesto delle Ffs per in realtà favorire il traffico merci?).