Nuova proposta Plr dopo che l'analoga mozione socialista era stata bocciata nove anni fa dal Consiglio comunale per un solo voto
È giunta l’ora d’istituire a Bellinzona la figura dell’educatore di strada. La proposta socialista presentata nel 2009 e bocciata nel 2011 per un solo voto dall’allora Consiglio comunale della vecchia Bellinzona, ritorna ora d’attualità con una mozione del liberale-radicale Vito Lo Russo sottoscritta dall’intero gruppo Plr in Consiglio comunale. Compreso l’allora capogruppo Tiziano Zanetti, che durante il dibattito in Cc, pur schierandosi contro la mozione Lombardo ritenendo prematura l’istituzione dell’operatore di strada, aveva invitato ad approfondire la questione riattivando la Commissione giovani. Pollice verso, contro un'analoga proposta, era pure stato espresso dal Legislativo dell’allora Comune di Giubiasco.
Se un approfondimento sia stato fatto a Bellinzona, e quale risultato abbia dato, non è dato sapere. Il gruppo Plr, facendo oggi propria la vecchia proposta, evidenzia anzitutto che in Ticino “è in aumento il numero di giovani che commettono reati, in particolare furti, vandalismi, danneggiamenti, vie di fatto, consumo di sostanze stupefacenti e infrazioni alla legge sulla circolazione stradale. Nel contempo sono in aumento anche i giovani vittime di reati, in particolare di abusi sessuali e di maltrattamenti e giovani che alla fine dell’obbligatorietà scolastica non ottengono la licenza di scuola media. I rischi di devianza penale di coloro che vivono in un ambiente disagiato e povero di stimoli, portano questi giovani a una situazione di precariato e di esclusione sociale”. Guardando agli altri Comuni, già nel 2006 Locarno e nel 2008 Lugano hanno istituito un servizio di prossimità urbana a favore dei giovani; idem nel 2013 Chiasso in collaborazione con i Comuni del Basso Mendrisiotto.
E nella Turrita? Negli ultimi dieci anni – annota Vito Lo Russo nella mozione – alcuni progetti di animazione urbana hanno cercato di colmare, sul territorio bellinzonese, questa lacuna: ad esempio Giubici e Piazza Aperta Giovani in Movimento. “Questi progetti però, per più ragioni, non hanno trovato continuità, inoltre non erano prettamente rappresentativi di quello che invece sarebbe l’approccio di un educatore di strada”. Da qui la nuova mozione, affinché l’educatore di strada “svolga attività di prevenzione, assistenza e recupero sociale in favore di tutte quelle fasce deboli che vivono in situazioni di degrado e di emarginazione”. Nonché “monitori il territorio e raccolga elementi utili sui bisogni giovanili e sui comportamenti a rischio per sensibilizzarli e indirizzarli a un sano stile di vita”.