Bellinzonese

Critiche al bicchiere ‘green’ del Rabadan

In una lettera alla Società Rabadan e alla Città di Bellinzona il gruppo Stop 5G spiega perché la presenza del microchip può essere inquinante

20 dicembre 2019
|

Qualche giorno dopo la presentazione della nuova iniziativa ecologica del bicchiere in silicone con microchip incorporato pensato per i frequentatori della prossima edizione del Rabadan, giunge la prima critica. A diffonderla ai media attraverso una lettera aperta alla Società Rabadan e al Comune di Bellinzona è il gruppo Stop 5G Ticino che se da una parte ritiene lodevole l’intenzione di voler rendere la manifestazione rispettosa dell’ambiente, dall’altra mostra sgomento per il gadget con microchip collegato a un’applicazione del cellulare. “Proprio a causa del microchip il bicchiere perde ogni sua validità ecologica e diventa un gadget inquinante, che incrementa l’estrazione di metalli pesanti e rari”, si legge nella lettera spedita oggi.

Microchip smaltiti nei paesi poveri dove contaminano il suolo

Tra gli aspetti sollevati nello scritto vi è per esempio il fatto che i paesi ricchi smaltiscono nei paesi poveri tonnellate di rifiuti tecnologici tra cui anche microchip: “tutto materiale inquinante e tossico”, viene fatto notare. “Nessuno si preoccupa della contaminazione del suolo di queste discariche, dei prodotti tossici che penetrano nella falda acquifera né delle conseguenze per le popolazioni”, scrive Maria Invernizzi a nome del gruppo Stop 5G sottolineando che “bisogna cominciare a ponderare attentamente le scelte che si operano, la tecnologia non è un giocattolo, specialmente quando ha risvolti etici e pericolosi per la salute di cui tener conto”. La scelta della società Rabadan sostenuta anche dalla Città viene pertanto definita “irresponsabile”. In particolare, viene fatto notare, “i gadget con microchip sono da aborrire; queste ‘miracolistiche tecnologie’ hanno prezzi molto alti da pagare per gli esseri umani e per il pianeta che ci ospita”.

Gli ubriachi lo perderanno

Per quanto riguarda invece l’utilizzo del bicchiere (che viene dato in omaggio a chi compra la tessera settimanale, oppure viene venduto per 5 franchi e rimane a utilizzo personale), il gruppo Stop 5G ritiene che sarà difficile da gestire. L’oggetto sarà trasportabile tramite un apposito gancio da appendere al collo ma secondo i firmatari della lettera le persone sotto influsso dell’alcool rischiano di perderlo. “Molti di questi bicchieri finiranno nella spazzatura e avremo un inquinante in più, ben peggiore dei precedenti”. In conclusione la richiesta lanciata agli organizzatori è di promuovere un’iniziativa “veramente ecosostenibile”, ovvero prendere accordi con la ditta che fabbrica e fornisce questi bicchieri affinché li procuri alla società Rabadan privi di microchip.

Leggi anche: