Bellinzonese

Abusi sessuali su minori, l'accusa: ‘Questi non sono genitori’

Alla fine della requisitoria la procuratrice pubblica Marisa Alfier chiede 15 anni per il padre e 14 e mezzo per la madre per oltre 130 abusi sui figli

Ti-Press
13 novembre 2019
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“L’accusa fa fatica a definire genitori gli imputati”. Ha cominciato così, la sua requisitoria, la procuratrice pubblica Marisa Alfier. Che per i coniugi del Bellinzonese accusati di aver abusato sessualmente per più di 130 volte dei figli minorenni ha chiesto una pena detentiva di 15 anni per il padre e di 14 anni e mezzo per la madre.

Gravissima, per Alfier, la colpa della coppia. L’uomo, ha detto la pp, “ha approfittato del suo ruolo di padre per compiere tali atti”, compresi i rapporti sessuali completi consumati con la figlia che l’imputato non ammette. “Ha approfittato del fatto che già da piccolissima era stata oggetto di episodi orribili. Ha agito in maniera disprezzabile”. 

Alfier ha poi definito la donna “una mamma che doveva proteggere i figli ma non lo ha fatto”.

La procuratrice pubblica Alfier: ‘Testimonianze lineari e coerenti’

Tornando agli episodi di violenza carnale ai danni della figlia non riconosciuti dal padre, la pp ha fatto in particolare leva sulla credibilità della vittima. “Perché mai avrebbe dovuto raccontare fandonie?”, ha affermato la Alfier, che ha giudicato “lineari e coerenti” le deposizioni della giovane quando nel 2016 aveva trovato il coraggio di denunciare l’inferno vissuto. “Per essere credibile la giovane non aveva motivo di aggiungere una parte a tutto ciò che già aveva subito in precedenza”. E cioè gli oltre 130 episodi di atti sessuali (senza rapporti completi) commessi dalla coppia nell’arco di dieci anni. Cifra che la donna riconosce ma che l’uomo riduce a una trentina

“Le perizie psichiatriche non hanno ravvisato per nessuno dei due imputati alcuna scemata imputabilità, ciò che impedirà di applicare riduzioni di pena”