Bellinzonese

Una caserma a Pollegio vicino all'Infocentro

La ipotizza l’Esercito per sostituire quella del Motto Bartola che sarà dismessa. La nuova struttura è pensata per 150 militi

E alla Saleggina di Bellinzona, dove sorgerà il nuovo ospedale regionale, il Cantone chiede che 10’000 metri quadrati siano destinati all’agricoltura Sac (Ti-Press)
1 ottobre 2019
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Come per il gioco del Tetris, nel quale l’obiettivo è posizionare correttamente il più alto numero di tetramini per poter vincere la partita, anche sull’asse Bellinzona-Pollegio si stanno pian piano orientando i vari tasselli per raggiungere, forse nel 2020, la corretta loro collocazione. Ciò che lega la capitale ticinese alla bassa Leventina, ricordiamo, sono due vasti terreni sui quali Cantone ed Esercito intendono realizzare rispettivamente il nuovo ospedale regionale di Bellinzona e valli, in zona Saleggina, e una nuova piazza d’esercitazione militare vicino all’ex Infocentro a suo tempo realizzato da AlpTransit. L’operazione consiste nella cessione della Saleggina da Armasuisse al Cantone e nel passaggio di proprietà del terreno di Pollegio da AlpTransit ad Armasuisse, con un’opzione che potrebbe riguardare il successivo passaggio dell’Infocentro (o parte di esso) dall’Esercito al Cantone e/o agli enti locali della zona interessati a insediarvi servizi di pubblica utilità.

Ma è da una recente presa di posizione del Consiglio di Stato, inviata al Dipartimento federale della difesa (Ddps) nell’ambito della consultazione avviata sul Piano settoriale militare (Psm) relativo a Pollegio, che si apprendono informazioni inedite. Risulta infatti che l’attuale stand di tiro della Saleggina e gli stazionamenti delle truppe in tende non verrebbero replicati a Pollegio. “Nel nuovo sedime della piazza d’esercitazione – scrive il governo cantonale – è prevista la costruzione di un edificio modulare per l’istruzione teorica e la sussistenza della truppa”. Stando alle informazioni fornite da Armasuisse, prosegue il CdS, “dovrebbe trattarsi di un punto d’appoggio per l’istruzione organizzato in spazi di dimensioni ridotte” contenenti sala teoria, servizi igienici, refettorio, cucina e spazio per il pernottamento temporaneo.

Ma il Consiglio di Stato auspica che ‘si sfrutti quanto già esiste’

“Lo Stato maggiore dell’Esercito – annota poi l’Esecutivo cantonale – ha però ventilato l’ipotesi che nella piazza d’esercitazione di Pollegio possa venire realizzato un nuovo accantonamento per l’alloggio di un’unità della dimensione di una compagnia (circa 150 persone) in parziale sostituzione della caserma del Motto Bartola di Airolo che a breve dovrà essere dismessa”. In questa fase di Psm vi è dunque “incertezza” sul tipo di edificio e sulle sue funzioni, ma si parla chiaramente di “ampliamento della piazza d’esercitazione”. Dal canto suo il Consiglio di Stato chiede che la scheda di Psm sia completata indicando chiaramente il tipo di edificio che Berna intende realizzare e la sua funzione. A ogni modo il governo auspica che “in alternativa all’edificazione di una nuova struttura, si possano trovare delle sinergie con l’edificio ex Infocentro già esistente”.

Gli auspici governativi non finiscono però qui e toccano i terreni agricoli con qualità Sac già ripristinati a Pollegio al termine del cantiere AlpTransit: “Chiediamo che nella scheda di Piano settoriale militare si specifichi che le attività d’istruzione delle truppe non pregiudichino la possibilità di sfruttare in modo razionale queste superfici per scopi agricoli”. Inoltre ogni perdita di terreno agricolo – in base alla dichiarazione d’intenti concernente le compensazioni delle superfici Sac nell’ambito di progetti federali – dovrà essere compensata realmente: “Un’ipotesi – indica il CdS nella presa di posizione – è stata identificata nell’attribuzione alla zona agricola di una parte dei terreni della Saleggina (circa un ettaro, ossia 10mila metri quadrati) situati in zona per attrezzature ed edifici pubblici”. Così facendo si dà peraltro una risposta al settore agricolo che nell’ambito della riconversione della Saleggina, dov’è previsto anche un parco fluviale, lamenta una perdita di aree gestite attualmente da contadini.