Bellinzonese

Polemica radar, la PolCom si difende. Gobbi: 'Io non l'ho preso'

Il comandante del corpo bellinzonese Ivano Beltraminelli: 'Anche alcuni apparecchi posati dal Cantone sono discutibili'. Scatta l'interrogazione al governo

19 settembre 2019
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Apparecchio radar posato sul 50 km/h troppo vicino al limite di 80 a Camorino. Dopo che il ministro Norman Gobbi si è difeso su Facebook lanciando la palla nel campo della Polizia comunale, abbiamo chiesto al comandante Ivano Beltraminelli perché l'apparecchio – che era presente negli scorsi giorni – sia stato posato proprio lì. Beltraminelli spiega che era all'oscuro di dove fosse, come sempre avviene nel caso dei radar mobili posati dal suo corpo. «Sono gli operatori a decidere. Hanno la facoltà di scegliere dove posizionarli, non seguono le indicazioni del Comando», sottolinea. «Va fatto notare che chi ci è incappato è perché ha commesso un'infrazione», ci tiene a ricordare il comandante. La reazione di Gobbi non lascia comunque indifferente Beltraminelli: «Si può discutere anche su alcune postazioni radar posate dal Cantone, ad esempio quello in autostrada a Balerna».

Sul tema il granconsigliere leghista del Mendrisiotto Stefano Tonini ha deciso di interrogare il governo sul caso specifico – "come valuta il caso della posa del radar di Camorino fatta solo ed unicamente per fare cassetta?" – ma anche con una serie di domande volta a sapere alcuni dati relativi alla quantità di apparecchi di rilevamento in dotazione della Polizia cantonale e delle varie polizie comunali su territorio ticinese. Tonini chiede anche con quale frequenza vengono utilizzati, chi decide dove posizionarli e quanto incassano Cantone e Comuni grazie ai radar.

'Necessario approfondimento anche politico'

La reazione di ieri pubblicata su Facebook da Norman Gobbi ha indotto i soliti maligni a ritenere che anche il ministro delle Istituzioni sia rimasto vittima del malefico flash. Interpellato dalla 'Regione', il consigliere di Stato risponde negativamente: «No per mia fortuna». Il suo intervento sui social media non sarebbe dunque originato da una reazione a caldo per una multa ritenuta ingiusta. “È evidente – ha scritto – che in questo caso lo scopo preventivo è quantomeno discutibile. Questo modo di agire sarà sicuramente oggetto di un approfondimento anche politico con le parti interessate, e non solo in seno alla piattaforma di coordinamento tra Polizia cantonale e polizie comunali”.

Il Ps di Bellinzona: 'Ci vorrebbe un po' meno solerzia'

Il radar ha suscitato anche la reazione del Ps di Bellinzona, che sulla sua pagina Facebook scrive: "Fermo restando che la pirateria stradale va perseguita severamente e che i limiti di velocità sono lì proprio per farli rispettare, ci chiediamo anche noi quanto sia opportuna un'operazione del genere". Secondo la sezione del Partito socialista la posa di quel radar "crea inutili e immeritati attriti con la polizia". "Controllare la velocità e comminare, se del caso, le giuste multe è doveroso – aggiungono – forse però un po' meno di "solerzia", soprattutto in situazioni che sembrano un po' create ad hoc, ci andrebbe".

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