Lo ha rivelato il Municipio incontrando la popolazione del quartiere: l'80% a carico di Cantone e Confederazione, il 20 di Città e Patriziato (preoccupato)
Novità in vista per i 26mila metri quadrati del terreno ex Petrolchimica all’entrata sud di Preonzo. Il Municipio di Bellinzona incontrando ieri sera la popolazione nell’ambito della visita ai quartieri aggregati ha rivelato che entrerà a breve nella fase esecutiva lo smantellamento delle infrastrutture superficiali ancora presenti dopo quelle eliminate nell'estate 2007 dalla proprietaria del sedime Gerre Sa che fa capo al gruppo Piero Ferrari di Locarno, società che nel 2005 aveva acquistato il sedime all'asta per 120mila franchi (stima ufficiale 2,83 milioni) per farne un'area di deposito inerti. Quanto alle strutture industriali ancora presenti, sono state usate per quattro decenni nell’attività di raffineria sfociata – era l'estate 1996 – nella chiusura per fallimento della Petrolchimica Sa di proprietà del gruppo Tamoil.
Un’eredità scomoda che fa di quel comparto uno scempio soprattutto ambientale. «I servizi cantonali coinvolti nella procedura – ha spiegato il sindaco Mario Branda rispondendo alle domande – hanno stabilito la necessità di avviare un progetto di bonifica del terreno, operazione il cui costo è attualmente stimato in 20-25 milioni di franchi. L’onere andrà per l’80% a carico di Confederazione e Cantone, per il 20% del Comune di Bellinzona, mentre non è escluso che una piccola parte possa ricadere sul Patriziato». La notizia è stata presa bene dalla sala (una cinquantina i presenti), meno da alcuni patrizi che hanno respinto l’ipotesi – circolata negli ultimi mesi – secondo cui il loro ente verrebbe chiamato alla cassa per il 10%, ossia 2-2,5 milioni. «Personalmente – ha detto un patrizio – sono contrario a questa ipotesi. Cosa ne può il Patriziato di quanto accaduto per decenni in un terreno che non era più suo? Non ha colpe! Faremo tutto il possibile per evitare di dover pagare. Semmai è al proprietario che bisogna rivolgersi». In sala è circolato il nome della Gerre Sa, che tuttavia non ha svolto attività di raffineria, mentre nessuno ha citato la Tamoil. Quanto al Patriziato, aveva venduto quei 26mila metri quadrati negli anni 50 e oggi è proprietario di alcune aree confinanti sotto le quali potrebbe essersi esteso l’inquinamento; solo in quel caso dovrebbe quindi partecipare ai costi di bonifica.
Dal profilo ambientale la situazione, ha specificato il municipale Christian Paglia, «è costantemente monitorata. Per ora non abbiamo notizie di inquinamento della falda freatica, ma le analisi svolte indicano che col passare del tempo le sostanze si sono spinte in profondità». Il sindaco lo ha confermato («si muovono») e ha poi aggiunto che per l’aspetto finanziario «siamo di fronte a un preventivo di massima. Per noi e per il Cantone è importante ora concretizzare l’avvio del lungo iter di risanamento. Per quanto ci compete, utilizzeremo il contributo di delocalizzazione stanziato nel 2013 dal Gran Consiglio a favore delle ditte presenti (e alcune già partite, ndr) ai piedi della frana del Valegion per anzitutto smantellare le infrastrutture superficiali». Quanti ai timori dei patrizi, Branda ha suggerito di non fasciarsi la testa prima che sia rotta: «Certo, il cosiddetto ‘perturbatore per comportamento’, ossia chi ha inquinato, è uscito di scena da un bel po’ di tempo. Tuttavia non escludo che si possa riuscire a recuperare da lui ‘qualcosa’. Non lesineremo sforzi nel mettere i responsabili davanti alle loro colpe». Il Municipio ha quindi escluso l’ipotesi, portata in sala dallo stesso patrizio, che taluni oneri possano ricadere anche su due ditte vicine, le floride Betra ed Ecotechnology.
A tenere banco durante la serata è stato anche il previsto ammodernamento del campo sportivo. A suo tempo il Patriziato, proprietario, aveva stanziato 560mila franchi per rifare il manto in erba naturale e aggiungere un campetto in sintetico accanto alla scuola. Un inserimento, quest'ultimo, ritenuto non ideale, ciò che ha indotto il Municipio cittadino ha suggerire un miglioramento del progetto orientandolo verso l'inserimento di nuovi spogliatoi senza l'aggiunta del campetto ma con la posa di erba sintetica su quello principale. A sua volta il confinante Tennis Club ha caldeggiato il rifacimento del fondo dei due campi (ormai datati) e l'aggiunta di un terzo. Ciò che non ha convinto molto il Patriziato, nonostante il Municipio abbia indicato la possibilità di stanziare un contributo comunale di 250mila franchi. A questo punto il Tc ha riscritto al Patriziato suggerendo di procrastinare il rifacimento dei due campi caldeggiando però la realizzazione del terzo in virtù dell'accresciuta attività tennistica registrata negli ultimi anni. La palla si trova quindi ora nel campo del Patriziato da cui si attende una presa di posizione sul progetto complessivo.