Il Dicastero opere pubbliche sta collaborando con la Società protezione animali per individuare lo spazio idoneo. Ma non sarà un’impresa facile
Si appresta a compiere due anni il percorso per cani situato nello spazio golenale sulla sponda sinistra del fiume Ticino tra il ponte di Gorduno e la passerella rossa. E fin dall’inaugurazione avvenuta a ottobre 2017 è stato espresso da alcuni proprietari di cani il desiderio di poter disporre di un’area simile anche a sud di Bellinzona. La ricerca di uno spazio idoneo, spiega il capodicastero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia, è attualmente in corso. Gli spazi presi in considerazione finora sono risultati per svariati motivi non consoni. Un sopralluogo è stato effettuato di recente a sud della Saleggina verso il ponte di Sementina in zona Seghezzone, sull’argine sinistro del fiume Ticino. Qui è infatti presente una zona con boscaglia che sarebbe potuta essere trasformata per tale scopo. «Dopo verifiche risulta però che la zona sarà toccata dal progetto Saleggi-Boschetti nell’ambito della rinaturazione del corso d’acqua», sottolinea Paglia. È poi stata valutata un’area dopo l’inceneritore ma sull’argine destro del fiume. «In questo caso è poi emerso che a Piano regolatore è previsto un percorso equestre che andrebbe in contrasto con quello per cani». La ricerca dunque prosegue, anche se il capodicastero ammette che non sarà un’impresa facile, pure in considerazione del vasto spazio necessario (l’altro misura 24mila metri quadrati).
Il sopralluogo in zona Seghezzone è stato effettuato in collaborazione con la Società protezione animali di Bellinzona (Spab), il cui presidente Emanuele Besomi si dice soddisfatto del coinvolgimento. L’auspicio a essere consultati era infatti stato esplicitato da Besomi alla luce del fatto che la Spab non fosse stata contattata per la creazione del primo ‘dog park’. Besomi conferma la domanda per un nuovo percorso per cani. «Per funzionare – suggerisce – deve avere dei posteggi a disposizione. Sarebbe inoltre ideale poter posare una fontana all’inizio e alla fine del percorso nonché alcune panchine». In effetti l’attuale percorso è stato recentemente dotato di alcune nuove panchine su richiesta dei fruitori della zona. Paglia aggiunge che sono anche state rifatte le scale di accesso all’area. Rimane per contro in stand by la richiesta di chi frequenta il percorso di creare un accesso al fiume Ticino. Per quanto riguarda invece il desiderio di veder completamente chiuso il percorso in cima e in fondo, Paglia spiega infatti che non è questo il senso dell’area. «Il cane può essere lasciato libero ma va comunque accompagnato e sorvegliato e al termine dell’area rimesso al guinzaglio: è presente un margine di sicurezza di 150 metri in entrambe le direzioni».