Bellinzonese

Primo test in città con stoviglie biodegradabili

Bellinzona: la novità è stata introdotta alla festa del Primo Agosto in piazza del Sole. Al via ora il processo di compostaggio

Ti-Press
3 agosto 2019
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Posate di legno, piatti in polpa di cellulosa e bicchieri che sembrano di plastica ma in realtà sono realizzati con acido polilattico (Pla), considerato ecologico poiché derivato non dal petrolio ma dalla trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucchero e altre sostanze naturali. È la nuova frontiera delle stoviglie monouso biodegradabili e compostabili che s’intende introdurre nel comprensorio della Bellinzona aggregata in occasione di eventi pubblici. La prima prova si è tenuta la sera del 1° agosto durante la festa organizzata in piazza del Sole per il natale della patria. La società del Rabadan – che ha distribuito 2’500 porzioni di risotto e luganighe – ha testato le nuove stoviglie chiedendo sostegno ai servizi comunali nella separazione dal cibo a cena terminata. Purtroppo il temporale ha un po’ vanificato gli sforzi perché la gente ha cercato riparo in fretta e furia senza far troppo caso ai due differenti bidoni nei quali riporre stoviglie e resti del pasto. Gli operatori di Belligreen hanno comunque raccolto dieci sacconi di stoviglie biodegradabili. «Le posate hanno retto, il piatto non si è sciolto sotto il risotto caldo e il bicchiere in polilattato nel quale ho bevuto dell’acqua ha superato la prova», spiega il municipale Christian Paglia, capodicastero Opere pubbliche e Ambiente, evidenziando che le stoviglie saranno destinate a una ditta specializzata nel processo di compostaggio. «Vogliamo verificare la validità del procedimento – aggiunge Paglia – e se otterremo le conferme che ci aspettiamo introdurremo delle linee guida per le manifestazioni pubbliche». Parecchia carne al fuoco, insomma, per la Commissione consultiva costituita a inizio anno e incaricata di seguire l’implementazione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti nel comprensorio aggregato con l’obiettivo di individuare e suggerire migliorie e correttivi.

Risposte attese dall’eco bilancio

Intanto l’Ufficio cantonale dei rifiuti e dei siti inquinati in una lettera inviata il 15 luglio ai Comuni ticinesi torna sul tema controverso della raccolta separata delle plastiche miste provenienti dalle economie domestiche. L’invito ai Comuni è quello di evitare iniziative locali in attesa di conoscere i risultati del progetto pilota avviato in primavera dalla Città di Bellinzona per la durata di un anno e con l’introduzione di uno speciale sacco a pagamento, il cui riscontro fra la popolazione è risultato essere sin da subito elevato. «Fra gli obiettivi – ricorda Paglia – c’è però anche quello di ridurre in origine l’uso della plastica non riciclabile, specie nelle confezioni degli alimenti». Il progetto ha nel frattempo ottenuto l’accompagnamento da parte del Dipartimento del territorio che si farà parte attiva nelle fasi di monitoraggio e di verifica: “Farà seguito – si legge nella lettera inviata ai Comuni – un dettagliato rapporto finale (eco bilancio) comprensivo di tutti gli aspetti ambientali e finanziari. Sarà così possibile ottenere dei risultati mirati rispetto alla realtà locale e geografica del Ticino. Una volta analizzati e comparati allo scenario attuale della gestione dei rifiuti solidi urbani, i dati potranno evidenziare se sia o no opportuno, e come, demandare ai Comuni la raccolta delle plastiche miste”.

Il Dt rimarca poi come lo smaltimento nel termovalorizzatore sia ritenuto sicuro e sostiene che “lo stato della tecnica ancora oggi non garantisce la sostenibilità ambientale e finanziaria per la raccolta delle plastiche e per il loro riciclaggio”. In autunno i preposti servizi della Città e del Dt visiteranno la ditta turgoviese InnoRecycling cui la Rs Recupero Materiali Sa di Bironico invia i cassoni colmi di plastica raccolta a Bellinzona. Obiettivo, verificare l’iter di riciclaggio che comprende anche una tappa intermedia in Austria e che, almeno sulla carta, consente il riutilizzo dei vari tipi di plastiche nella misura del 70%. Dal canto suo l’Osservatorio per la gestione ecosostenibile dei rifiuti (Okkio) deplora l’invito del Cantone ai Comuni ritenendo che “maggiore è l’adesione alla fase pilota, maggiori saranno le possibilità di innovazione e miglioramento”.