Bellinzona

Altri 6 milioni per compensare la nuova cassa pensione

Trovato un accordo tra Municipio di Bellinzona e Fronte unico dei dipendenti. Mps scontento. Branda: 'Le loro affermazioni sono diffamatorie'

Ti-Press
25 luglio 2019
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Dopo mesi di negoziazioni è stato trovato un accordo tra il Municipio di Bellinzona e il Fronte unico dei dipendenti (Fud) – che riunisce rappresentanti del personale eletti dall’assemblea e sindacati Ocst e Vpod – sull’importo totale che la Città pagherà per compensare il cambiamento di cassa pensione per i dipendenti comunali. Come conferma da noi contattato il sindaco Mario Branda,  la Città intende pagare una quota di ulteriori 6 milioni (che vanno ad aggiungersi ai 18 già stanziati quando è stato deciso il cambiamento) a cui si aggiungono altri 300mila franchi annui.

Questo nuovo credito si è reso necessario a seguito della decisione della nuova Cassa pensione energia (Cpe) di ridurre il tasso di conversione. «La decisione è stata presa successivamente all’adozione del nuovo sistema previdenziale da parte della Città e ciò comporta per i dipendenti di Bellinzona una riduzione media delle loro rendite attorno al 13% – spiega il sindaco –. Siamo disposti ad andare incontro ai dipendenti coprendo la metà di questa riduzione».

Suddividendo la spesa totale necessaria per la conversione (24 milioni) su tutta la popolazione di Bellinzona, risulta che «ciascun abitante si accolla oltre 500 franchi per garantire un sistema previdenziale eccellente ai dipendenti comunali». Ora la proposta di 6 milioni – ovvero circa la metà rispetto ai 13 milioni inizialmente chiesti dal Fud – verrà sottoposta all’assemblea dei dipendenti prevista a fine agosto-inizio settembre e, in caso di approvazione, il Municipio preparerà un messaggio per lo stanziamento di tale credito.

La notizia dell’accordo ha però ricevuto un giudizio negativo da parte dell’Mps, che ha fin da subito criticato le nuove condizioni della cassa pensione: il movimento a maggio ha depositato una mozione in Cc e nelle scorse settimane ha lanciato una petizione che accompagna una serie di rivendicazioni (stando a quanto dichiarato dall’Mps lo scorso 8 luglio, la petizione avrebbe raccolto 440 adesioni su 850 dipendenti).

Mario Branda respinge «con la massima fermezza» l’insinuazione dell’Mps che il Municipio abbia favorito il passaggio di cassa attraverso informazioni non veritiere. «Non eravamo assolutamente a conoscenza dei cambiamenti che sarebbero stati attuati dalla cassa pensione. Si tratta di un’affermazione diffamatoria», sottolinea, facendo riferimento alla possibilità di sporgere denuncia.