Giubiasco, la ditta Guidotti ha cessato la lavorazione degli scarti vegetali: ‘Ero in perdita a causa dei vincoli imposti’
«È da fine maggio che non svolgo più alcuna lavorazione di rifiuti vegetali. Eppure due settimane fa sono stato informato dalle autorità che nelle vicinanze qualcuno ha ancora reclamato per la puzza. Incredibile!». Con tono pacato e senza voler polemizzare Leandro Guidotti – titolare dell’omonima ditta con sede nella zona artigianale in via Mondari a Giubiasco – spiega quanto le immagini scattate nei giorni scorsi mostrano in modo eloquente. A seguito delle ripetute reclamazioni fatte dal vicinato (altre ditte e abitanti nella vicina zona residenziale) le autorità cantonale l’anno scorso avevano chiesto al Politecnico di Milano un’analisi approfondita della situazione. Il ‘naso elettronico’ aveva quindi evidenziato l’origine delle puzze nei cumuli di scarti verdi lavorati dalla Leandro Guidotti Sa, mentre la Sezione cantonale protezione aria, acqua e suolo (Spaas) aveva ipotizzato altre fonti odorifere quali l’attiguo deposito dell’Ufficio federale delle strade (Ustra), la concimazione agricola e l’impianto di depurazione. Per poter proseguire l’attività, Leandro Guidotti avrebbe dovuto implementare onerose misure di miglioramento della gestione degli scarti. «Avrei potuto sopportare finanziariamente la sua implementazione – annota Guidotti – se avessi potuto gestire una quantità di rifiuti più ampia rispetto a quella impostami e oltre la quale risultava alto il rischio che si ripresentasse il problema degli odori».
A quel punto Guidotti ha preferito desistere, anche perché il Municipio di Bellinzona era stato chiaro: dopo avergli revocato l’estate scorsa l’autorizzazione a operare, gliel’aveva ridata con l’avvertenza che al primo superamento dei limiti odoriferi sarebbe stata di nuovo revocata. «Troppo rischioso lavorare in quelle condizioni», spiega Guidotti ricordando peraltro di avere alle proprie dipendenze alcuni operai. Tuttavia lo scorso dicembre si è aggiudicato la raccolta e smaltimento degli scarti vegetali del lotto sud cittadino. Come fare? «Attualmente mi occupo ancora della raccolta, ma non più della lavorazione. Il prodotto viene quindi stoccato e spedito alla Axpo Kompogas di Baden che si è aggiudicata i lotti centro e nord». Due lotti per i quali l’Axpo aveva ingaggiato la giubiaschese Congerfi per la fase di raccolta e spedizione Oltralpe; attualmente Congefi e Guidotti collaborano quindi per i tre i lotti. Quanto al deposito dell’Ustra segnalato dalla Spaas: la foto che pubblichiamo qui accanto mostra i cumuli d’erba e ramaglie provenienti dai bordi autostradali. A suo tempo era una ditta del Sottoceneri a smaltirli, ma non risultando idonea ha perso il mandato e ora quell’erba finirebbe nel vicino termovalorizzatore.
Ce la farà Bellinzona a dotarsi della prevista centrale comune di pronto intervento che nella zona artigianale di Giubiasco riunirebbe sotto lo stesso tetto Polizia comunale, Pompieri, Croce Verde, Protezione civile e forse anche Azienda multiservizi? Se da una parte sono date le premesse per entrare in possesso del terreno di proprietà della Confederazione dove oggi operano la Leandro Guidotti Sa e l’Ustra col proprio deposito di legname e scarti vegetali, dall’altra la vera questione riguarda in questo momento l’investimento finanziario a carico della Città e degli enti coinvolti. L’apposito gruppo di lavoro ha infatti elaborato delle stime che «per quanto riguarda il Comune rappresentano un impegno non indifferente», ci spiega il vicesindaco Andrea Bersani, capodicastero Sicurezza e servizi industriali. L’esercizio attualmente in corso «è dunque quello di analizzare bene la questione nel suo insieme per capire dove sia possibile limare i costi senza intaccare l’obiettivo qualitativo che intendiamo raggiungere». Cifre per ora non ne vengono fatte. Il gruppo si riunisce a scadenze regolari ed entro fine legislatura potrebbe consegnare un piano d’azione futura.