L'infortunio di ieri sera fa emergere un fenomeno già noto: lanci illegali dal manufatto alto 200 metri. Le prove su YouTube
Quel volo era illegale. È quanto rilevato dalla 'Regione' all'indomani del grave infortunio che ha visto protagonista un 47enne del Varesotto. Ieri sera l'uomo si è buttato dalla diga del Luzzone, alta 200 metri, per poi aprire il paracadute con l'intenzione di atterrare nel sedime sottostante. Qualcosa è però andato storto durante la fase di atterraggio, durante la quale il 47enne si è scontrato contro la parete della diga, rovinando poi al suolo da un'altezza di circa trenta metri. Le persone presenti sul posto che lo accompagnavano hanno a questo punto allertato i soccorsi: a causa delle gravi ferite è stato dunque portato all'ospedale dalla Rega ma al momento la sua vita non sarebbe in pericolo. "Sulla diga l'unica attività da noi autorizzata è l'arrampicata sportiva". È categorico il responsabile della sicurezza per l'Ofible Samuele Szpiro. La società Officine idroelettriche di Blenio SA non ha dunque rilasciato alcun permesso per l'utilizzo del manufatto per sport estremi come il paracadutismo. Nemmeno il bunjee jumping è permesso, a differenza della diga della Verzasca. Ma emerge che nonostante l'illegalità, si tratta di attività che vengono comunque praticate al Luzzone. "Ci capita di ricevere segnalazioni mesi o anni dopo che sia successo, di solito perché qualcuno lo scopre tramite video caricati su YouTube", aggiunge Szpiro. Una prova che il paracadutismo viene praticato lo stesso la troviamo anche noi tramite una semplice ricerca sul sito più famoso per la diffusione di video. In pochi secondi troviamo le immagini mozzafiato di un venezuelano appassionato di sport estremi – Carlos Pedro – che ha raccolto le sue imprese più spettacolari effettuate in Svizzera.
"Three, two, one... Jesus Christ!". Poche parole e pochi secondi (10 per la precisione) separano il paracadutista venezuelano dalla cima della diga al prato posto 200 metri più sotto. Nel video pubblicato il 21 gennaio del 2015 si passa dall'impresa bleniese ripresa direttamente dalla testa di chi si è lanciato ad altre zone della Svizzera, dove lo spericolato effettua in particolare voli con la tuta alare. Un altro genere di sport estremo, quest'ultimo, di cui però non si hanno segnalazioni nella regione del Luzzone, spiega Samuele Szpiro. Tornando al video, durante alcuni lanci ripresi in alta Valle di Blenio si intravede anche un gruppetto di persone che osserva chi sta per gettarsi nel vuoto: tra di esse anche un paio di ragazzini. Per capire quanto questo genere di voli nasconda insidie basta osservare quanto succede a chi si sta lanciando al minuto 2.15. Dopo aver aperto il paracadute la persona si scontra contro la diga. Una dinamica che ricorda quanto successo al 47enne feritosi ieri sera.