Claudia Pagliari nuova presidente al posto di Ottaviano Torriani: 'Dobbiamo agire in modo più compatto per promuovere la nostra causa'
«Ci sono alcune cose che vorrei dire ai colleghi negozianti assumendo la carica». È Claudia Pagliari la nuova presidente della Società commercianti di Bellinzona, designata questa sera per acclamazione dall’assemblea al posto di Ottaviano Torriani (in carica da 6 anni, più altri 11 di comitato) che ha rinunciato per motivi familiari e professionali ma rimarrà a disposizione per facilitare il passaggio e continuare a dare una mano.
Dica.
«La prima è che l’annosa situazione di difficoltà in cui versano i commerci del centro città dev’essere affrontata unendo le forze», attacca la neopresidente rispondendo alla ‘Regione’: «Ho infatti la sensazione che si ragioni spesso come singole unità commerciali, anziché come una categoria che crede in se stessa e porta avanti la propria causa in modo compatto».
Un esempio?
«Abbiamo la fortuna di avere in centro alcuni negozi più attrattivi degli altri e che attirano molti clienti: invece di rallegrarsene e cercare di trarne vantaggio, taluni mugugnano passivamente. Un atteggiamento sbagliato. Dobbiamo invece pensare al centro storico come un grande centro commerciale nel quale ciascuno conta se sa cogliere l’occasione e connettersi con gli altri in modo propositivo e costruttivo. È su questo aspetto che dobbiamo lavorare».
Belle parole, ma a livello pratico come la mettiamo?
«Sono da sei anni nel comitato della Società commercianti – risponde Claudia Pagliari – e di idee accattivanti e fuori dagli schemi ne ho sentite parecchie. Peccato che chi le porta, spesso poi fatichi a rimboccarsi le maniche per concretizzarle. Attualmente ci sono molti volenterosi colleghi che si fanno in quattro per animare il centro città in occasione delle svariate manifestazioni organizzate nell’arco dell’anno; ma prima o poi queste belle energie si esauriranno. Lancio quindi un appello affinché si facciano avanti giovani e nuovi volontari. E chi ha idee le porti, facendo anche in modo di mettersi a disposizione per trasformale in fatti».
Lei, a questo riguardo, si ritiene un buon esempio?
«Non devo essere io a dirlo», risponde la neopresidente: «Posso solo ricordare che alcuni anni fa con mia figlia e con altre persone ci siamo dette che un contributo potevamo forse darlo; ed ora, sabato sera 18 maggio, saremo alla quinta edizione di ‘Belli In Zona’, la sfilata di giovani in piazza Collegiata. C’è dietro un gran lavoro, mesi di preparazione e di coinvolgimento di negozi nel settore moda e beauty».
E con le autorità cittadine come la mettiamo? Una strategia a favore del centro storico è stata abbozzata.
«Ho sempre visto grande disponibilità e ci sono le premesse per migliorare il quadro generale, non da ultimo considerato un certo ripopolamento di negozi negli ultimi tempi. Una suggestione, da parte mia, riguarda i castelli e il loro rilancio turistico. Quello che manca è un marchio che caratterizzi Bellinzona con la sua Fortezza. Al di là dell’importantissimo aspetto storico, bisognerà fare in modo che il côté più commerciale assuma un ruolo ben riconoscibile. Da questo punto di vista, molte città in tutto il mondo sanno proporsi decisamente meglio di Bellinzona».
C’è poi il vostro nemico numero uno: dopo l’avvento dei centri commerciali, da qualche anno sono gli acquisti online a togliervi ossigeno. Una sfida persa quella contro l’e-commerce?
«Qualcosa – replica fiduciosa Claudia Pagliari – possiamo fare. Ad esempio ricordando alla clientela che gli articoli più scontati venduti online, in realtà molto spesso sono modelli degli anni prima. In questo contesto ogni negozio può riservare un angolo alla merce scontata delle stagioni passate. Nella mia boutique lo faccio e la trasparenza paga».
E infine c'è chi si lamenta per la diminuzione di posteggi e per la trasformazione di quelli gratuiti in stalli a pagamento. Un falso problema?
«Direi che il trasporto pubblico è notevolmente migliorato negli ultimi anni», conclude Claudia Pagliari: «Abito in un Comune della cintura urbana e quando raggiungo il centro città in bus, so di arrivare abbastanza puntuale e senza intoppi. L’ideale, nella nostra realtà. Sempre che non si debbano fare acquisti di grandi dimensioni».