Bellinzonese

Dal fallimento Airlight all'asta: in vendita Villa Bonetti

Il proprietario è stato una delle menti propulsive della ditta biaschese finita gambe all'aria nel 2017. All'incanto anche la villa che fu di Renzo Molina

Villa Bonetti a Bellinzona
12 aprile 2019
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A Biasca dalla metà degli anni 2000 fino al 2016 è stato una delle menti creative e propulsive del rivoluzionario progetto di 'girasole elettrico' sviluppato dalla Airlight, azienda presente in Ticino con tre Sa e una trentina di dipendenti, attiva nel settore delle energie rinnovabili e fallita tre anni fa per mancanza di fondi lasciando sul terreno diversi debiti e il prototipo di impianto 'termodinamico a cenere' destinato a essere smantellato. Grandi intuizioni tecnologiche per la start up che ha investito 150 milioni di franchi in nove anni – fra cui anche aiuti cantonali e federali – senza però riuscire a concretizzare la messa in esercizio dell'unico impianto realizzato in Marocco e costato 120 milioni.

Fra i gioielli architettonici più belli di Bellinzona

Ora, archiviato quel doloroso capitolo, per poter far cubare i conti l'Ufficio esecuzione e fallimenti di Bellinzona mette all'asta le proprietà private dell'ingegnere 46enne di origini leventinesi. E che proprietà! La prima, per un valore di stima peritale pari a 7,6 milioni di franchi, è nientemeno che Villa Bonetti, fra gli edifici storici di maggior pregio presenti nella Turrita. Fatta realizzare fra il 1911 e il ’13 dall'imprenditore Giovanni Battista Bonetti e progettata dall'architetto di fama internazionale Enea Tallone, la villa è sottoposta a vincolo di protezione ed era stata acquistata dall'ingegnere di Airlight e dalla moglie nella primavera 2010. Scopo, trasformarla nella loro abitazione primaria. Pregevole esempio di architettura patrizio-lombarda d’inizio ’900 incastonato nel quadrilatero compreso fra piazza Orico, via Salvioni, viale Franscini e via Motta, l'edificio fa parte di un'oasi botanica a due passi dal centro. In tutto 3'500 metri quadrati e rotti di superficie, affacciati tuttavia su una delle arterie maggiormente trafficate del centro cittadino.

Restauro in corso dal 2011

Dotata di trenta vani suddivisi su quattro piani e sormontata da una torretta e tetti a padiglione, la villa – secondo il perito chiamato a verificarne lo stato di salute, giudicato buono – è “uno dei migliori esempi di architettura in stile lombardo conservatosi in Ticino”. A suo tempo si era invece scritto che la villa è caratterizzata dalla policromia delle facciate tipica della tradizione toscana. Il perito oggi evidenzia “i mattoni facciavista di colore rosso con motivi ornamentali in verde e componenti decorativi in ceramica, mentre gli elementi architettonici quali colonne, stipiti, davanzali, festoni, ecc. sono in granito grigio della Leventina”. Dal 2011 – prosegue il perito – è in corso un intervento generale di restauro e ristrutturazione, nell'ambito del quale sono stati eseguiti lavori incisivi negli interni (intonaci, tinteggiature, controsoffitti) che non hanno compromesso il valore generale, architettonico e storico dell'edificio.

Tante idee, nessuna concretizzata

Nel 2009, ricordiamo, l'allora sindaco Brenno Martignoni aveva suggerito di inserirvi la Scuola alberghiera e del turismo, oppure l'Ente ticinese per il turismo, oppure ancora una 'Casa dei popoli' nella quale le varie comunità di stranieri, associazioni e organizzazioni attive su scala cantonale avrebbero potuto trovare un luogo di riunione, espressione e scambio interculturale. Idee che nessuno ha mai raccolto. Non foss'altro per l'onere dell'acquisto – la proprietà era sul mercato per 2,5 milioni di franchi – e della ristrutturazione che avrebbe richiesto almeno altri 2 milioni d'investimento.

L'altra villa a Galbisio

La seconda villa che l'ex ingegnere di Airlight e moglie si son visti mettere all'asta (appuntamento con l'incanto pubblico il 9 luglio, ore 9.15, all'Ufficio di esecuzione in via Guisan 3 a Bellinzona) è quella realizzata nel 1980 a Galbisio dall'architetto Renzo Molina, già municipale di Bellinzona deceduto nel 2010. Valore di stima 3,17 milioni di franchi.