Il Municipio di Bellinzona ha decretato oggi l'immediata sospensione dell'attività alla Leandro Guidotti Sa che fa compostaggio
“Piccolo, lineare, semplice ma efficace”, si legge sul sito internet del Centro compostaggio regionale attivo in via Mondari a Giubiasco e gestito dalla Leandro Guidotti Sa. Purtroppo la struttura è anche troppo puzzolente. A tal punto da avere indotto il Municipio di Bellinzona – come appreso dalla 'Regione' – a ordinare da oggi la sospensione immediata dell'attività. Supportata da un rapporto ambientale elaborato dal Dipartimento del territorio sui problemi esistenti ravvisati nell'arco di più settimane di verifiche, la decisione è stata recapitata ieri al titolare della ditta, che potrà impugnarla con un ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo peraltro l'effetto sospensivo attualmente non riconosciuto. Interpellato dalla redazione, il titolare rinvia valutazione e dichiarazioni a un incontro col proprio legale: «Posso solo dire – aggiunge – che allo stato attuale non ho ricevuto alcuna decisione dal Municipio o dal Cantone».
“Le verifiche e le perizie sintetizzate nel rapporto della Sezione per la protezione aria, acqua e suolo (Spaas) del Dipartimento del territorio – scrive il Municipio in un comuninato diramato nelprimo pomeriggio – hanno stabilito che l’impianto non è conforme alla licenza edilizia e che produce eccessive emissioni odorigene”. Oltre alla “cessazione con effetto immediato” dell'attività il Municipio ordina anche alla Leandro Guidotti Sa di “voler adottare tutte le misure tecniche atte all’abbattimento delle emissioni maleodoranti. Una volta ottemperato quest’ultima condizione” l'Esecutivo “rivaluterà la situazione e potrà eventualmente autorizzare la ripresa dell’attività”.
L’analisi del 2 agosto – scrive la Spaas nel proprio rapporto – è stata eseguita con lo scopo di misurare le emissioni odorigene delle diverse fasi di maturazione del materiale in compostaggio, di confrontare le emissioni del materiale trattato con enzimi (ndr: introdotti nei mesi scorsi dal titolare della ditta con l'obiettivo di ridurre la puzza) e quello non trattato, e di confrontarle con quelle dell’analisi eseguita nell’aprile 2018: “Dalle analisi si evince che tutti i cumuli superano le 300 OUe/m³ (unità odorimetriche o olfattometriche al metro cubo)”. Il limite di emissione pari a 300 “è indicato anche in licenza edilizia” e quanto riscontrato lo supera di ben 17 volte. Infatti il valore medio misurato “è di circa 5'100 OUe/m³”. Per i materiali in maturazione le analisi sono in linea con quelle di aprile 2018 fatte sulle andane senza copertura. Il materiale in ingresso ha in genere più emissioni di quello in maturazione e quello appena rivoltato ha, come prevedibile, più emissioni di quello fermo. La sorpresa è però che il materiale trattato con enzimi (sia fresco, maturato che appena triturato) ha emissioni odorigene di molto (5-10 volte) superiori a quelle del materiale non trattato”.
Il vicinato, è il caso di dirlo, tira un sospiro di sollievo. I titolari delle ditte presenti in zona, e sono parecchie, nonché parecchi abitanti si sono infatti coalizzati negli ultimi mesi per sollecitare sia il Municipio cittadino, sia il Dipartimento del territorio chiedendo provvedimenti. Le verifiche eseguite dagli specialisti hanno evidenziato la presenza di più anomalie, nonostante l'impegno del titolare a introdurre enzimi e strumenti pensati per abbattere gli odori. I quali, nauseabondi, persistono tutt'oggi. E anzi, sarebbero aumentati. Da notare, infine, che in estate la domanda edilizia per un ampliamento è stata impugnata dai confinanti con diverse opposizioni.
Ora, poiché il centro raccoglie gli scarti anche del quartiere di Camorino, il Municipio indica ai diretti interessati la soluzione alternativa individuata, che vede coinvolta la ditta di raccolta e smistamento rifiuti Congefi Sa situata in via Baragge 11, non lontano dal sito contestato. Nei giorni e orari seguenti: martedì e giovedì dalle 15 alle 18 nonché sabato dalle 10 alle 18.
Il sito contestato e chiuso peraltro occupa – a quanto pare senza un regolare contratto di diritto di superficie – un terreno dell'Ufficio federale delle strade su cui si sono posati i fari dell'autorità cittadina per l'insediamento del ventilato nuovo centro di pronto intervento per Pompieri, Croce verde, Protezione civile e forse anche Polizia comunale.