Lo conferma il Municipio. Si sta valutando come coprire il disavanzo. In arrivo verifica esterna con l'accordo di Cantone (proprietario) e Otr (gestione)
Oggi c'è uno 'scoperto' di 580mila franchi che pesa sulla gestione dei tre Castelli di Bellinzona, patrimonio mondiale dell'umanità Unesco. A confermarlo, dopo le anticipazioni del gruppo della Lega, è in un comunicato il Municipio della Città. Il disavanzo – ricostruisce – si è cumulato fra il 2010 e il 2017, ma una voce conteggiata nel 2010 è riferita ai 10 anni precedenti e l'arco temporale si estende dunque a 18 anni. Da verifiche condotte in seno all’Organizzazione turistica regionale (Otr) incaricata di gestire i tre manieri dal profilo turistico, la somma sarebbe da ricondurre per “100mila franchi a costi straordinari per prestazioni di Otr precedenti al 2010, per 170mila franchi all’imposizione (non prevista e non richiesta sino al 2017) dell’Iva da parte dell’Amministrazione federale delle contribuzioni, per 100mila franchi a costi generati dall’apertura prolungata dei manieri tra il 2015 e il 2017, per 145mila franchi per deficit delle attività espositive e per 65mila franchi per ammortamenti non contabilizzati”.
La gestione dei castelli, ricorda il Municipio, è regolata dal 2010 da una Convenzione scaduta il 31 dicembre 2017 e prorogata sino a fine 2018. Accordo sottoscritto da Cantone (proprietario dei manieri), Otr Bellinzonese e Alto Ticino e Città. In base a questa intesa, il Cantone concede all’Otr l’uso e la gestione dei castelli e delle murate. Da parte sua, l’Otr si impegna a tenere la relativa contabilità, sottoponendo i bilanci e la necessaria documentazione per verifica all’Ufficio della gestione finanziaria e del controlling del Dipartimento del territorio.
In soldoni, il Cantone partecipa ai costi di gestione e manutenzione corrente con un contributo annuo di 530mila franchi, la Città con 40mila franchi. Per l’attività di animazione ed espositiva, il Cantone versa un ulteriore contributo di 130mila franchi annui, la Città di 35mila franchi. La convenzione ha inoltre istituito una commissione di supervisione composta da tre rappresentanti (di cui il presidente) del Cantone, uno dell’Otr e uno della Città.
Attualmente Cantone, Otr e Città stanno “valutando ed elaborando delle modalità per coprire il disavanzo registrato. Dal canto suo il Municipio ha chiesto – e Cantone e Otr hanno accettato –l’effettuazione di un audit esterno per chiarire le procedure e i meccanismi decisionali e contabili che hanno condotto a questo scoperto”.
Va comunque precisato, ribadisce l'autorità locale, che l’attuale gestione dei Castelli è tema distinto e diverso dal progetto di valorizzazione degli stessi, con l’istituzione di preposti gruppi di lavoro che, a loro volta, entro fine anno provvederanno a consegnare i rispettivi rapporti. E’ in ogni caso intenzione delle parti definire a partire dal 1 primo genanio 2019, al più tardi dal 2020, una nuova 'governance' per la gestione dei Castelli.
Da noi raggiunta, la presidente dell'Otr Flavia Marone ricorda che il disavanzo si è accumulato nel corso di 18 anni, durante i quali i manieri hanno subito una certa evoluzione per quanto riguarda l'offerta (per esempio con 5-6 mostre all'anno rispetto a 1-2 in passato e con un'apertura prolungata a partire dal 2015). Sottolinea inoltre che tolta l'Iva e gli ammortamenti, si tratta di un disavanzo di 20mila franchi in media all'anno. "I 580mila franchi vanno dunque contestualizzati: basti pensare che per la gestione dei Castelli gli attori coinvolti investono oltre un milione ogni anno". La presidente dell'Otr rispedisce al mittente le accuse di cattiva gestione avanzate dalla sezione Bellinzonese della Lega, che stamattina in un comunicato chiedeva le dimissioni immediate dei responsabili. "Non c'è stata alcuna malversazione, né mala gestione e quindi non ci sarà alcuna decapitazione – dichiara –. Le decisioni in merito alla gestione dei manieri sono sempre state prese in modo tripartito e non è quindi accettabile puntare il dito contro una singola persona o ente".