Bellinzonese

Ex Cima Norma: è fallita la Fondazione Fabbrica del cioccolato

Lo ha decretato la Pretura di Blenio settimana scorsa. Ma il presidente si oppone spiegando che si è trattato di un equivoco

Ti-Press
6 giugno 2018
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Ancora problemi per la Fondazione Fabbrica del cioccolato, che dal 2016 anima alcuni spazi dell’ex stabile Cima Norma a Dangio, in valle di Blenio, con progetti artistici e culturali. Dopo la polemica del mancato pagamento di artisti e dipendenti emersa la scorsa estate – situazione nel frattempo risolta grazie a un piano di rientro elaborato assieme al sindacato Ocst – sul Foglio ufficiale di venerdì 1° giugno è infatti stato pubblicato il fallimento della Fondazione decretato dalla Pretura del Distretto di Blenio. A registro di commercio la società risulta in liquidazione a partire dallo scorso 29 maggio, ma da noi contattato il presidente Franco Marinotti sostiene che si è trattato di un equivoco e guarda con fiducia al futuro. «Avevamo una fattura scoperta di 5mila franchi per una fornitura tecnica, che abbiamo subito provveduto a saldare», spiega alla ‘Regione’. La fondazione si è pertanto opposta e ha chiesto la sospensione della procedura.

Il fallimento è stato decretato a seguito dell’assenza di un rappresentante della fondazione all’udienza di fallimento e quindi della mancanza di una prova che dimostrasse l’intenzione e la possibilità del debitore di saldare la fattura in questione. Marinotti spiega di non aver potuto rispondere al telefono per motivi personali e gli altri membri – tra cui figura anche il regista luganese Daniele Finzi Pasca – non sono riusciti a essere reperibili.

Sull’attuale situazione del centro culturale, Marinotti spiega che «le cose vanno lentamente sempre meglio», nonostante la mancanza di sostegni pubblici se non per eventi mirati. «I costi di gestione sono tutti sulle nostre spalle», spiega Marinotti, aggiungendo che ha dovuto iniziare a investire soldi di tasca propria. «Sto cercando di mantenere in piedi questo progetto a cui credo tanto», aggiunge. Negli spazi donati dagli storici proprietari alla fondazione vi lavora al momento un solo dipendente. La continuazione o meno del suo contratto di lavoro e delle attività artistiche dipende ora dalla decisione della Camera di esecuzione fallimenti di consentire l'effetto sospensivo del ricorso. Per l'evasione potrebbero volerci anche alcuni mesi.