Progetto climatico sportivo nato dall’amicizia tra due sindaci con scopo benefico tra la ‘bollente’ Grono e la gelida La Brevine
Ottantatré gradi di escursione termica racchiusi nello spazio di soli 200 chilometri, che è la distanza in linea d’aria che separa Grono e La Brévine, i due poli della Svizzera. Un abisso che il sindaco di Grono Samuele Censi e il suo omologo del Comune del Canton Neuchâtel Jean-Maurice Gasser vogliono ora superare con una pedalata popolare su quattro giorni che si concluderà proprio l’11 agosto, a 15 anni di distanza da quel lunedì in cui nella località mesolcinese è stato registrato il primato della temperatura più alta mai misurata in Svizzera – 41,5 gradi centigradi – un’enormità rispetto al record svizzero della ‘Siberia della Svizzera’ con i -41,8° del gennaio 1987. Un’idea quella della biciclettata la quale, grazie all’amicizia tra i due sindaci che si sono incontrati per la prima volta di persona ieri alla presenza dei media, con il tempo è diventata un progetto, con almeno tre intenti precisi: la promozione della mobilità lenta, della sensibilità ambientale e, non da ultimo, della solidarietà, a sostegno della ricerca scientifica sul Parkinson. Lulo Tognola, che ha curato il logo in cui sono ben visibili i caschi da ciclista (a ricordare l’imperativo della sicurezza), è pure intervenuto alle scuole sottolineando un tratto che unisce tutti i protagonisti di questa avventura: la passione per la bici e la natura. Sullo slancio che ha dato il via all’evento ‘Temperature in sella’, previsto su quattro giorni, Censi ha fatto riferimento alla sua professione di insegnante alle scuole medie regionali, alle materie della geografia e all’educazione fisica e quindi al suo particolare interesse per la meteorologia e la climatologia. «La Nuova Grono nata a inizio 2017 unisce un territorio che vanta al suo interno una grossa escursione di altitudine, dai 335 metri fin oltre i 2’600 metri sul livello del mare». La sfida è stata invero colta al volo dalla moglie Anya Censi, subito in sella: «La bicicletta è la sua ragione di vita» ha detto il sindaco e marito. Come si diceva, la spedizione avrà dei fini politici, «obiettivi sostenibili» come sottolineato da Censi alludendo al progetto di pista ciclopedonale che sta prendendo forma in questi anni ad unire, in una ‘cavalcata’ in sicurezza, la bassa Mesolcina con l’agglomerato di Bellinzona. Iscrizioni al progetto climatico (anche per le singole tratte) entro fine maggio a temperatureinsella@gmail.com.
Si dice che ogni società si caratterizza dal collante, o legame tra gli individui. Un po’ di sociologia che troviamo anche in questa spedizione, in cui l’attività fisica diventa il mezzo per raccogliere fondi contro una malattia debilitante – ancora inguaribile – come il morbo di Parkinson che in Svizzera colpisce 15mila persone e le cui conseguenze sul malato possono essere ridotte proprio con l’abitudine di praticare dello sport, come ricordato ieri da Carmen Stenico direttrice di Parkinson Svizzera.
Dopo un piccolo stacco del sindaco Censi dedicato al rinnovamento che sta proiettando Grono in un futuro di «Comune prettamente residenziale» che si impegna a migliorare i servizi offerti alla popolazione, il testimone è passato al collega di La Brévine Jean-Maurice Gasser, il quale, con simpatia, ha svelato le caratteristiche del ‘suo’ Comune di 640 abitanti, partendo dall’attività principale di produzione di 1'200 tonnellate l’anno del «miglior formaggio» Gruyère Aop da parte di un’ottantina di agricoltori in un contesto economico che trae pure profitto dall’apporto dei lavoratori frontalieri; fino al progetto di teleriscaldamento a distanza che permette di scaldare una sessantina di abitazioni; fino al campanile della chiesa illuminato in modo diverso a seconda della temperatura. Il freddo? Gasser non ha risparmiato battute di spirito sul tema, presentando un termometro sviluppato in loco che consente di misurare temperature comprese tra i -50 e i +50° o parlando della Festa del freddo in programma ogni anno in febbraio con tanto di ‘Villaggio nel freddo’ con animazioni varie, quali mercato con i prodotti del territorio, slitte trainate da cavalli e sculture in legno con le motoseghe. «Siamo gemellati con il Comune francese di Leynes (nella Borgogna-Franca Contea, ndr). Da una pedalata popolare per Leynes – ha spiegato Gasser – nel 2003 è nata l’idea di costituire un gruppo di ciclisti amatoriali». Note di colore in cui non sono mancate le tinte cupe, come gli accenni alle conseguenze del riscaldamento climatico che ha, per esempio, un anno già reso impraticabile l’offerta di piste di fondo.
Quattro tappe a coprire un percorso di 333 chilometri, con un dislivello di 3’900 metri di salita e 4’608 metri di discesa. Questi i numeri del percorso della pedalata popolare ‘Temperature in sella’ che scatterà, come detto, mercoledì 8 agosto. Il giorno dell’arrivo delle due ruote – da La Brévine – sabato 11 a Grono è previsto un incontro conviviale con la popolazione sulla piazza del paese. Il viaggio si promette ricco di momenti di convivialità, con la prima tappa di 84 chilometri fino a Berna, passando da Neuchâtel e Morat; la prima ripartenza da Palazzo federale in direzione Thun, Interlaken, Brienz fino a Meiringen (88 km); la terza tappa cavalcando i Passi del Grimsel e del Furka con destinazione Andermatt (69 km) e la volata finale fino a Grono via Andermatt (Hospenthal), Passo del S. Gottardo, Airolo, Bellinzona e Grono, macinando altri 92 km.
Un viaggio in una Svizzera di incredibili contrasti, interessanti per la meteorologia». Con queste parole dell’esperto Marco Gaia, intervenuto alla conferenza stampa di ieri, ‘Temperature in sella’ ha incassato l’appoggio del Centro regionale sud di MeteoSvizzera. Il meteorologo Gaia, responsabile del Centro, ha lodato la manifestazione organizzata dai due Comuni. Prendendo spunto da «eventi» scientifici – ha infatti commentato – si parla di ambiente. Osservando che i primati delle temperature – più calde e più fredde – sono in sé relative in quanto non è possibile coprire l’insieme del territorio nazionale di antenne, Gaia è entrato nel merito dei criteri definiti dall’Organizzazione meteorologica mondiale per il rilevamento delle temperature, soffermandosi sulle caratteristiche della stazione nel fondovalle di Grono, che dà indicazioni su intensità delle precipitazioni e forza del vento. Ancora sui primati citati Gaia ha fatto un breve excursus sui cambiamenti climatici, non escludendo che a Grono si possano superare i 41,5° e invitando a promuovere ogni singola azione a favore dell’ambiente. Il nemico numero 1, ha concluso, resta comunque un minor ricorso a combustibili fossili e la riduzione dei gas serra.