Bellinzona

Degrado alle Semine: ogni giorno raccolti 60 litri di rifiuti (Foto)

16 novembre 2017
|

Rifiuti di ogni genere: dai mozziconi e pacchetti vuoti di sigarette, alle bottiglie di vetro e plastica abbandonate. Ma anche escrementi e urina, nonché danni, come la rottura di lampioni e il danneggiamento di tapparelle. È questa la situazione che ciclicamente si presenta all’esterno dell’istituto scolastico comunale delle Semine, a Bellinzona. Un tema non nuovo in realtà. Correva infatti l’anno 2011 quando una petizione firmata da 500 persone chiedeva all’allora Municipio più sicurezza attorno a tali scuole: un’interpellanza parlava inoltre di siringhe trovate sul prato e uso improprio dei ciclomotori sulla pista ciclabile, anche se l'esecutivo aveva risposto che non ne era a conoscenza.

Il Comitato dei genitori ha scritto al Municipio

Ora il Municipio deve tornare a chinarsi sul problema, dopo essere stato recentemente sollecitato da parte del Comitato dell’Assemblea dei genitori dell’Area gialla. In una lettera accompagnata da alcune delle fotografie che riproponiamo qui, i genitori descrivono una situazione di degrado negli spazi esterni delle scuole elementari e dell’infanzia. “Lo scenario di pattumiera che si presenta agli scolari e alle loro famiglie quasi ogni mattino non è più accettabile”, sottolineano, e aggiungono: “La situazione di degrado a volte è prossima a uno stato di vandalismo: abbiamo potuto osservare tapparelle divelte e impianti d’illuminazione rotti, nonché siamo a conoscenza di furti di biciclette e monopattini”. L’ultimo episodio da segnalare è quello da noi anticipato nell’edizione di ieri e confermato pure dal comandante della Polizia comunale Ivano Beltraminelli, ovvero il ritrovamento nel giardino dell’asilo di un sacchetto contenente un grammo di marijuana consegnato da una mamma alla maestra.

I genitori chiedono di recintare e/o sorvegliare la zona

Tre, secondo il Comitato dei genitori, le possibili soluzioni da attuare nella zona. Ovvero recintare il sedime delle scuole (come era già stato chiesto nella petizione sopraccitata), posare delle telecamere e predisporre un servizio di sorveglianza serale e notturno. Una sorta di ronda, che possa far desistere i ritrovi di gruppetti “molesti”. Durante gli scorsi mesi, ci viene raccontato da alcuni genitori, più volte è stata chiamata la polizia per il rumore e i danni arrecati, si presume da giovani perlopiù minorenni. Lo sfogo sbarca anche su alcuni gruppi di Facebook, dove vengono condivise le preoccupazioni di abitanti della zona e genitori di allievi (o futuri allievi) delle Semine.

Costi per 4mila franchi all'anno

Mentre il comandante Beltraminelli minimizza il problema, sottolineando che è normale la presenza di gruppetti di ragazzi all’esterno delle sedi dopo gli orari scolastici, il capodicastero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia spiega alla ‘Regione’ che effettivamente la situazione delle scuole Semine è nota e viene monitorata da tempo. «Abbiamo riscontrato varie tipologie di attività. Nella metà dei casi si tratta di abbandono di rifiuti, mentre il resto riguarda vandalismi ma anche deposito di rifiuti ingombranti e la presenza di escrementi e urine», spiega il municipale. «Una situazione che tendenzialmente causa circa 4mila franchi all’anno di costi per danni, rottura vetri, porte, tapparelle, sistemazione dell’arredo urbano e pulizia dei graffiti». La donna delle pulizie impiega circa un’ora e mezza tutte le mattine per ripulire l’area dai rifiuti sparpagliati con cui riempie quotidianamente un sacco da 60 litri, mentre il lunedì mattina – al termine del weekend – i sacchi riempiti sono circa 3 per un totale di 180 litri.

Oltre a pulire, cos’altro fare?

«Cerchiamo di trovare delle migliorie. Abbiamo provato a posare un bidone dei rifiuti più ampio ma non ha funzionato. Lo scorso anno abbiamo posato un gabinetto Toi Toi, ma viste le condizioni in cui veniva lasciato l’abbiamo tolto dopo 4 mesi. Abbiamo fatto decorare il sottopasso a un artista e ciò scoraggia gli scarabocchi». L’idea, aggiunge, è di posare dei cartelli antilittering ma anche di affrontare il tema con il Dicastero scuola e quello per la sicurezza. «Intervenire in maniera repressiva è l’ultima ratio perché non vorremmo generare rabbia e ottenere l’effetto contrario. Puntiamo piuttosto a una via sociale. Potrebbe per esempio essere d’aiuto un operatore sociale itinerante che si occupi di sensibilizzare i giovani in più luoghi della città». Paglia infine si dice anche disposto a incontrare i giovani in questione per ascoltare le loro ragioni.